Ad officiare la cerimonia funebre il vescovo della Diocesi mons. Attilio Nostro, che ha rivolto parole di conforto ai familiari affranti ed ai tanti presenti avvolti nel dolore
Quando, terminata la funzione religiosa, il feretro è uscito dalla chiesa, il lungo applauso che ha accompagnato l’ultimo saluto alla piccola Sofia, è apparso come una scarica di commozione intensa e profonda che cercava di manifestarsi all’esterno per salire insieme a quei palloncini rosa e bianchi che si libravano nell’aria, chiedendosi ancora perché un’anima pura e leggera era volata in cielo così presto, troppo presto.
Poco più in là, quasi di fronte, una grande fotografia della bimba, sorridente, campeggiava su un mezzo abitualmente utilizzato per la pubblicità, ulteriore omaggio a questa creatura dal sorriso contagioso e dalla vitalità travolgente, amata da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla.



Sin da subito, la notizia della sua scomparsa aveva scosso profondamente un’intera comunità, incredula dinanzi a quanto accaduto, con i social invasi da messaggi di cordoglio, testimonianze di affetto espresso in un dolore collettivo emotivamente partecipe, nel difficile tentativo di offrire supporto e vicinanza ai genitori, Matilde Tripodi e Alessandro Garufi, ai nonni Sara Gatto, Anna Comito e Francesco Tripodi, allo zio Simone Tripodi, alle bisnonne Anna Bertia e Olga Maria, agli zii Antonio Gatto, Graziano e Antonio Tripodi, e a tutti i parenti, chiamati ad affrontare il dramma di una perdita improvvisa difficile da colmare.
L’ultimo saluto a Sofia, bimba di appena due anni, si è celebrato nella chiesa della Madonna di Pompei a Vibo Marina, gremita, tutti uniti in un commosso abbraccio.
Ad officiare il vescovo, mons. Attilio Nostro, con accanto il parroco mons. Enzo Varone ed altri sacerdoti. Nella toccante omelia, tra il dolore composto dei familiari ed i tanti volti tristi, molti dei quali nascosti dietro occhiali scuri, il presule – dinanzi ad una tragedia inaccettabile come questa, ad interrogativi per una morte inattesa, imprevedibile, ingiusta – ha provato a trovare le parole possibili condividendo un pezzo della sua storia personale, nel ricordo della perdita del proprio fratello.


Ma è difficile accettare un destino così terribile!
E mons. Nostro ha esortato ad affidarsi completamente a Dio: “Sofia era una bambina bellissima – ha detto – Sta a noi perpetrare non solo il suo ricordo ma anche la sua testimonianza che seppur breve su questa terra ha comunque lasciato un segno indelebile nei suoi cari. La bellezza deve essere vita. Davanti ad eventi del genere non bisogna trovare una spiegazione perché non esiste”.
Concludendo con un pensiero direttamente rivolto a questo angioletto andato via troppo presto: “Cara Sofia, grazie per aver reso così bella la nostra vita!”.

Poi, l’ultimo saluto, nel piazzale della chiesa testimone del dolore immenso che ha avvolto la comunità di Vibo Marina in particolare, ma, in realtà, tutta la città.
È scomparsa nel sonno martedì scorso, certamente a causa di un malore improvviso. E, sognando, la piccola Sofia Tripodi Garufi è volata verso posti più sereni e belli lasciando, tra dolore immenso ed interrogativi senza risposta, il peso di affrontare la vita in questa terra ogni giorno un po’ più triste… ingrata.