La sua auto aveva un andamento sospetto tanto da attirare l’attenzione della Polizia Stradale e poi anche dei Carabinieri
Nella serata di ieri, i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Vibo Valentia insieme ai colleghi della Polizia Stradale sempre di Vibo Valentia, hanno arrestato un 41enne, romano, il quale è stato sorpreso mentre trasportava 22 kg di cocaina purissima a bordo della propria autovettura.
L’uomo, nel pomeriggio, era stato notato dagli agenti della Polizia Stradale sull’autostrada A2, all’altezza dell’uscita di Pizzo, in quanto stava compiendo delle manovre anomale. Per questo motivo i poliziotti lo avevano dapprima affiancato e scortato fino all’uscita di Sant’Onofrio fermandosi per il controllo in area ove era presente una “Gazzella” dei Carabinieri che stava autonomamente svolgendo un altro posto di controllo.
Sin da subito però ai Carabinieri non era sfuggito lo strano odore che proveniva da dentro l’auto e soprattutto l’atteggiamento nervoso del conducente così hanno deciso di effettuare dapprima una perquisizione personale che ha portato al ritrovamento nelle sue tasche una modica quantità di crack, il cui odore però non era diverso da quello avvertito prima uscire dall’auto così hanno chiesto il supporto sia dei colleghi della Polizia Stradale sia dell’unità cinofila antidroga in forza allo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria.
Il cane, immediatamente ha fiutato qualcosa concentrando la sua attenzione sul sedile anteriore lato passeggero, evidente segno che aveva fiutato qualcosa. La successiva perquisizione ha permesso di trovare un piccolo telecomando che, una volta azionato, attivava un meccanismo che sollevava il sedile passeggero, svelando un nascondiglio sotto il pianale. Qui sono stati trovati 20 pani di nylon sigillati, contenenti ognuno poco più di un 1.1 kg di cocaina che, sottoposta al narcotest, è risultata purissima e che se fosse stata immessa sul mercato avrebbe fruttato circa 5 milioni di euro.
L’autista del mezzo è quindi stato arrestato e portato in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.