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Io non mi sento vibonese, ma per fortuna o purtroppo… per fortuna lo sono!

vibo valentia corso vittorio

&NewLine;<p><strong><em>Dinanzi alla tristezza morale che avvinghia oggi la città&comma; una disillusa&comma; amara&comma; ma orgogliosa lettera&comma; presa a prestito da Giorgio Gaber&comma; indirizzata al Sindaco e rivolta ai miei concittadini<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Maurizio Bonanno<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È una Vibo Valentia che va&comma; giorno dopo giorno&comma; perdendo la sua bellezza morale&period; Rancore&comma; recriminazioni&comma; rivalse&comma; contrapposizioni&comma; astio&comma; invidia&comma; ostilità e vanagloria riempiono ormai le giornate non solo di politici ed amministratori &lpar;in carica ed ex&rpar;&comma; ma anche di quelli che si usa definire &OpenCurlyDoubleQuote;semplici cittadini” &lpar;che poi&comma; cosa voglia dire &OpenCurlyDoubleQuote;semplice… boh&excl;&rpar;&comma; presunti intellettuali e nostalgici storici di una Vibo che fu… e adesso non è&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È una Vibo Valentia che&comma; così come va&comma; ha perso la sua bellezza consumandosi tra scontri verbali e rivalse politiche in un continuo botta e risposta che non coinvolge se non i diretti interessati ed i tanti leoni da tastiera che si esercitano in invettive social ed in filippiche moralisteggianti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Oh&comma; povera vecchia Vibo mia&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La città è ammorbata in una triste aria di rancorosa caccia alle streghe&comma; di blitz a scovare l’errore dell’altro per rinfacciarglielo scaricandosi così dalle proprie responsabilità&period; È una città intristita&comma; ripiegata su se stessa&comma; incapace di leggerezza e di un sorriso&comma; soggiogata dai tanti problemi che la soffocano&period; Senza più una visione ottimistica&comma; senza speranza&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>No&period; Non è questa la mia città&period; Non è questa la città che ho amato e voglio amare ancora&excl; Non è così che devono essere coloro che ci vivono e qui operano&period; No&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mi sono aggrappato ai ricordi di certe atmosfere della &OpenCurlyDoubleQuote;mia” città&comma; di quella dove ho vissuto ed operato&comma; con l’entusiasmo che oggi manca e certe sfide che puntavano alla crescita e non dedicate a distruggere quel che era stato fatto&comma; o veniva fatto&comma; da altri&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ho raccattato i cocci del mio essere giovane ribelle in nome della libertà&period; Libertario fino ai limiti dell’anarchia&comma; quando tra i modelli di riferimento vi erano figure come Giorgio Gaber&comma; esempio immortale e invidiabile di vera libertà di espressione non lasciando che di questo se ne appropriasse una fazione politica&semi; immancabilmente libero da ogni ideologia e pioniere del buon senso&comma; anarchico che cercava la qualità&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>E&comma; riflettendo&comma; ho preso a modello quelle sue riflessioni poste in forma di lettera aperta&colon; &OpenCurlyDoubleQuote;Io non mi sento italiano”&comma; uno dei pezzi più significativi scritto nel 2002&comma; pochi mesi prima che ci lasciasse offrendoci un ritratto sincero e – a tratti – spietato del nostro Paese&period;&nbsp&semi;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;02&sol;giorgio-gaber&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-27484"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nella lettera che lui rivolge al Presidente&comma; Gaber parla con amarezza e disillusione dell’Italia e delle sue contraddizioni&comma; ma allo stesso tempo fa emergere anche l’orgoglio di essere italiano&period;&nbsp&semi;Perché&comma; in fondo&comma;&nbsp&semi;&OpenCurlyDoubleQuote;io non mi sento italiano&comma; ma per fortuna o purtroppo lo sono”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ed è lo stesso sentimento che provo&comma; malgrado tutto&comma; io&comma; nel ribadire con orgoglio che&colon; per fortuna&comma; o purtroppo&comma; mi sento ancora e comunque vibonese&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Dal cantautore mutuo quel suo modo&nbsp&semi;disilluso&nbsp&semi;dove in ogni strofa trasuda l’amarezza che prova nell’assistere impotente al declino&comma; del bel Paese lui&comma; della mia città io&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Sentendomi uomo del dubbio &lpar;come lo era Giorgio Gaber&comma; un &OpenCurlyDoubleQuote;apota” quasi&comma; come Giuseppe Prezzolini&rpar;&comma; un uomo che&comma; come lui&comma; non ama le normali abitudini che sono ben altra cosa dalla quotidiana normalità&period; Gaber aveva il coraggio di dirlo&comma; anzi di gridarlo&comma; perché aveva dalla sua una capacità sconosciuta ai più&colon; sapeva lagnarsi con eleganza provocando e bastonando tanto il potente quanto il cittadino comune&comma; quasi mai&comma; a suo modo di vedere&comma; del tutto innocente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ecco&comma; sentendomi così&comma; provando questi sentimenti&comma; rubo a Gaber questo suo testo e propongo questa &OpenCurlyDoubleQuote;lettera aperta”&comma; inevitabilmente indirizzata al Sindaco&comma; ma certamente rivolta a ciascuno di noi&comma; a tutti coloro che sono vibonesi&comma; di nascita e&sol;o di residenza&comma; che vivono ed operano in questa intristita città&colon; la mia comunque amata Vibo Valentia&excl;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;02&sol;vibo-panorama-1&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-27485"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Io M&period; B&period;&nbsp&semi;sono nato e vivo a Vibo Valentia&period;<br>Io non mi sento vibonese<br>ma per fortuna o purtroppo lo sono&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mi scusi Signor Sindaco<br>non è per colpa mia<br>ma questa nostra città<br>non so che cosa sia&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Può darsi che mi sbagli<br>che sia una bella idea<br>ma temo che diventi<br>una brutta poesia&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mi scusi Signor Sindaco<br>non sento un gran bisogno<br>dell’inno a &OpenCurlyDoubleQuote;cosa eravamo”<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di cui un po’ mi vergogno&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In quanto agli amministratori<br>non voglio giudicare<br>tra quelli che non sanno<br>e quelli senza più pudore&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Io non mi sento vibonese<br>ma per fortuna o purtroppo lo sono&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mi scusi Signor Sindaco<br>se arrivo all’impudenza<br>di dire che non sento<br>alcuna appartenenza&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>E tranne Garibaldi &lpar;non togliamogli la piazza&rpar;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>e altri eroi gloriosi<br>non vedo alcun motivo<br>per essere orgogliosi&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Io non mi sento vibonese<br>ma per fortuna o purtroppo lo sono&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Questa bella Città<br>piena di poesia<br>ha tante pretese<br>ma nel nostro mondo<br>è la periferia&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mi scusi Signor Sindaco<br>ma questa amministrazione<br>che voi rappresentate<br>mi sembra un po’ sfasciata&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È anche troppo chiaro<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>agli occhi della gente<br>che tutto è calcolato<br>e non funziona niente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Sarà che i vibonesi<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>per lunga tradizione<br>son troppo appassionati<br>di ogni discussione&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Persino in Consiglio<br>c’è un’aria incandescente<br>si scannano su tutto<br>e poi non cambia niente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Io non mi sento vibonese<br>ma per fortuna o purtroppo lo sono&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mi scusi Signor Sindaco<br>dovete convenire<br>che i limiti che abbiamo<br>ce li dobbiamo dire&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ma a parte il disfattismo<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>noi siamo quel che siamo<br>e abbiamo anche un passato<br>che non dimentichiamo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mi scusi Signor Sindaco<br>ma forse noi vibonesi<br>per gli altri siamo solo<br>dissesto continuo e disastri irreparati&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Allora qui mi incazzo<br>son fiero e me ne vanto<br>gli sbatto sulla faccia<br>cos’è il Risorgimento &lpar;con il nostro Michele Morelli&rpar;&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Io non mi sento vibonese<br>ma per fortuna o purtroppo lo sono&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Quesa bella Città<br>forse è poco saggia<br>ha le idee confuse<br>ma se fossi nato in altri luoghi<br>poteva andarmi peggio&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Mi scusi Signor Sindaco<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>ormai ne ho dette tante<br>c’è un’altra osservazione<br>che credo sia importante&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Rispetto ai tanti soloni<br>che si credon dei<br>noi forse abbiam capito<br>che il mondo è un teatrino&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Io non mi sento vibonese<br>ma per fortuna o purtroppo lo sono&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Io non mi sento vibonese<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>ma per fortuna o purtroppo<br>per fortuna o purtroppo<br>per fortuna<br>per fortuna lo sono&period;<&sol;p>&NewLine;

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