Presentato un documento nel quale si analizzano alcune situazioni e si annuncia un evento pubblico durante il quale saranno illustrati i risultati di uno studio predisposto dal Movimento
«La città di Vibo Valentia, alla luce dei dati Ispra e delle immagini cartografiche e satellitari che raffrontano le sensibili trasformazioni territoriali avvenute negli ultimi anni, è una realtà che ha registrato un vero e proprio record di consumo del suolo. Tale circostanza, mal si concilia con l’esigenza di preservare l’equilibrio idrogeologico di una città sin troppo fragile, come hanno macroscopicamente dimostrato gli eventi degli ultimi venticinque anni».
È quanto afferma Umanesimo sociale, alla luce di uno studio realizzato da professionisti di area , i cui dettagli saranno resi noti nel corso di un evento pubblico che il movimento guidato da Domenico Consoli promuoverà coinvolgendo i vertici degli ordini professionali, al fine di sensibilizzare sul tema gli enti locali, iniziando dall’amministrazione comunale.

Muovendo da tale premessa, Umanesimo sociale, all’epilogo dell’ultima riunione del suo consiglio direttivo, lancia anche una proposta di mitigazione degli effetti che la nuova strada che collegherà il quartiere residenziale di Moderata Durant alla Statale 18 avrà sia in termini di trasformazione territoriale, sia per quanto concerne la viabilità, il traffico e la qualità della vita nell’area interessata.
«Negli ultimi anni – spiega Umanesimo Sociale – il Comune di Vibo Valentia sta affrontando due sfide urbanistiche interconnesse: il calo demografico e il consumo di suolo. Sebbene il Piano strutturale comunale, approvato nel 2020, si proponesse di contrastare tali fenomeni con strategie mirate a rendere la città più sostenibile e attrattiva, l’esecuzione di alcune opere previste dal Psc sembra disattendere i principi fondanti del piano stesso».
Un caso emblematico – evidenzia ancora il movimento – «è rappresentato dalla realizzazione della nuova strada di collegamento tra la Ss 18 e via Saragat, che attraverserà l’area antistante il Parco urbano. L’opera, sebbene prevista nel Psc, non sembra aver tenuto conto dell’impatto urbanistico e ambientale sulla zona residenziale e sul parco stesso. In particolare, la sua realizzazione comporterà l’eliminazione dell’attuale area di parcheggio situata all’ingresso del Parco urbano, trasformandola in un’area di transito priva di spazi di sosta».
Per ridurre l’impatto dell’opera e garantirne un inserimento più coerente con il contesto urbano e le esigenze della cittadinanza, Umanesimo sociale propone l’adozione di una serie di misure. Innanzitutto, «la creazione di un nuovo parcheggio nell’area immediatamente limitrofa all’innesto della nuova strada su via Saragat, dove sono presenti terreni di proprietà comunale attualmente destinati ad uso agricolo. Destinare una parte di quest’area alla realizzazione di un parcheggio pubblico – spiegano i dirigenti del Movimento – può compensare la perdita di spazi di sosta dovuta alla costruzione della nuova strada».
Altra priorità è l’adozione di «misure di moderazione del traffico attraverso la installazione di dossi rallentatori e attraversamenti pedonali rialzati nei pressi del Parco Urbano, per garantire maggiore sicurezza ai pedoni, in particolare alle famiglie e ai bambini che frequentano la zona. La riduzione della velocità di transito con apposita segnaletica e soluzioni viabilistiche sono fondamentali limitare l’impatto del traffico veicolare».
Ulteriore tema è «la valorizzazione del contesto urbano e ambientale, tramite la implementazione di interventi di arredo urbano e verde pubblico per mitigare l’impatto visivo e funzionale della strada e la creazione di percorsi pedonali sicuri tra il parcheggio e il Parco urbano, favorendo una mobilità dolce e sostenibile».
In conclusione, «l’adozione delle suddette misure consentirebbe di ridurre l’impatto negativo della nuova strada, garantendo al contempo una maggiore coerenza con gli obiettivi del Psc e con le reali esigenze socioeconomiche del territorio. La realizzazione di un nuovo parcheggio e l’introduzione di misure di moderazione del traffico rappresentano soluzioni praticabili ed efficaci per salvaguardare la vivibilità del quartiere e la fruibilità del Parco urbano».