Coinvolto anche un esponente del clan Mancuso di Limbadi
Operazione antidroga a Milano di Polizia e Carabinieri cha ha portato all’esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare, 17 decreti di fermo di indiziato di delitto e decine di decreti di perquisizione a carico di altrettanti soggetti in Lombardia, in Sicilia e in Calabria, indagati – a vario titolo – per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi da sparo, anche da guerra, usura, ricettazione, favoreggiamento personale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture per operazioni inesistenti, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale quali intestazioni fittizie di beni immobili e quote societarie, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego dei profitti attraverso la costituzione e la gestione di numerose società
L’operazione odierna scaturisce da due tronconi di indagini condotte tra il 2021 e il 2023, il primo ha permesso di scoprire le dinamiche interne e le attività illecite di due distinti sodalizi criminali, operanti sia tra lecco e Como che nel territorio milanese, dediti all’importazione e al traffico sul territorio lombardo di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.
Il secondo, invece, parte da una rogatoria internazionale delle autorità Peruviane, nell’ottobre 2021, a seguito dell’arresto in flagranza – a Lima – dì un cittadino peruviano in partenza per Milano, sorpreso mentre trasportava oltre 2 chili di cocaina.
Si è scoperto che era in contatto con un’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, capeggiata da un esponente del clan Mancuso di Limbadi, il quale reinvestiva i proventi illeciti in altre attività apparentemente lecite. L’uomo, infatti, era anche a capo di un’altra associazione per delinquere dedita al riciclaggio, al trasferimento fraudolento di valori e all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, operante nelle province di Milano, Monza e Brianza e Vibo Valentia. Il sistema di importazione e cessione di cocaina alimentava una fitta rete di spaccio di droga sul territorio milanese, operata da spacciatori italiani, in particolare nella zona di Piazza Prealpi, Cimitero Maggiore e nella provincia di Monza e Brianza.
Il modus operandi di entrambe le attività investigative era analogo: si compravano all’estero ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, che poi veniva rivenduta ad altri soggetti dediti a loro volta alla successiva commercializzazione all’ingrosso: una volta arrivata nel Nord Italia, la droga veniva trasportata in vari depositi e successivamente ridistribuita e venduta ai destinatari finali. Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati circa una tonnellata di hashish, oltre 200 chili di marijuana e 10 chili tra cocaina ed eroina, nonchè 2 pistole con relativo munizionamento.