Una intensa serata che si è tenuta presso il Museo di Arte Sacra del Duomo di San Leoluca e Santa Maria Maggio re di Vibo Valentia
La settimana che precede la festa del santo patrono di Vibo Valentia, San Leoluca, si è sempre caratterizzata per una serie di iniziative culturali, sociali e religiose dal forte impatto. Per anni si è tenuto il Premio della Testimonianza, il Comunitarium e ora le Giornate Leoluchiane ideate, volute e organizzate dal parroco, don Pasquale Rosano, con l’ausilio dei collaboratori del Gruppo Cultura del Duomo, un percorso di fede e cultura che ha offerto momenti di grande partecipazione soprattutto per gli appuntamenti organizzati presso il Museo d’arte sacra del Duomo, aperto quasi quotidianamente in questa occasione. Dopo la mostra d’arte che vede l’esposizione di opere di artisti del vibonese, tutte ispirate al tema della Speranza, è toccato ai poeti dare il loro contributo con versi che avevano quale fil rouge la Pace.
Coordinati dallo scrittore e poeta Michele Petullà, sono stati ben 15 i poeti vibonesi che si sono alternati con i loro versi tutti accomunati da un unico tema: “Versi di Pace: l’immaginazione poetica a servizio della Pace”.


Un reading che ha rappresentato una bella occasione per gustare diverse espressioni dell’immaginazione poetica in un contesto particolare tra le tante pregiate opere d’arte sacra presenti nel Museo, con l’intermezzo musicale di Giuliana Pelaggi al pianoforte e Tina Garistina violino, che hanno dato il via alla serata accompagnate da alcuni alunni del Liceo Musicale “V. Capialbi”, e che poi hanno anche accompagnato tutte le declamazioni.
Dinanzi ad un numeroso pubblico poeti e autori hanno celebrato la pace non solo come valore universale, ma anche come impegno quotidiano. In un’epoca in cui le divisioni sembrano aumentare, l’arte della parola, la poesia insegna a fermarsi, a riflettere, a dare senso alle emozioni.
Il reading ha dato voce ai poeti, custodi di un linguaggio capace di ricucire strappi e ridisegnare orizzonti. In un tempo in cui le ferite della guerra e delle divisioni sono ancora aperte, la poesia si offre come un soffio leggero capace di ricreare legami e accendere speranze.