L’idea è di Franca Crudo, energica presidente dell’associazione Asfalantea, nata con l’intento di riprendere le tradizioni dei nonni, valorizzare e tramandare l’identità popolare locale
Parte dal prossimo 8 marzo “Nnda scialamu a l’usu nostru”, ovvero “La Giornata della Pasta” a cura dell’associazione Asfalantea di Zungri, piccolo centro in provincia di Vibo Valentia.
Asfalantea, nata per promuovere il territorio e far conoscere le sue particolarità, di cui Zungri, è ricco, è un’associazione che prende il nome dall’antica Zungri, Asfalanto, che significa “ginestra che cresce sulla roccia”, a dimostrazione che anche nei luoghi meno prosperi può nascere qualcosa di buono, con l’impegno e la costanza. L’associazione organizza vari momenti e giornate da trascorrere in gruppo per rafforzare la connessione tra la comunità e i visitatori, che hanno così l’opportunità di scoprire non solo vecchie tradizioni, ma anche il patrimonio storico e naturale che circonda il piccolo centro, sentendosi parte del tessuto sociale.
“Nda scialamu a l’usu nostru” (rallegriamoci a modo nostro) è un’appassionante e divertente interpretazione della tipica giornata contadina dedicata al culto rurale della pasta fatta in casa come si faceva una volta con le dosi “ad occhiu” (senza bilancia).
L’ispirazione, come spiega l’organizzatrice Franca Crudo ricorda quando i contadini al ritorno dal lavoro nei campi rientravano “o’ pagghiaru” e mentre tutti insieme si dedicavano alla preparazione del pranzo una di loro esclamava: “mo facimu dui fila i pasta ca è disbrigativa a l’usu nostru e nda scialamu” (facciamo della pasta fresca secondo le nostre usanze e ci ricreiamo tutti insieme). Si attivavano quindi per il pranzo conviviale, tutti partecipanti e con tantissima gioia senza avvertire il peso della stanchezza: bastava veramente poco per essere felici!

Questo progetto di tipo formativo esperienziale punta alla valorizzazione del cibo locale, ricalca lo stile della Dieta Mediterranea usando farine e derivati antichi. Dalla preparazione metodica dell’impasto, all’istante in cui acqua, farina e crusca, preparati con perizia, daranno vita alla cosiddetta “pasta di poveri” chiamata così perché una volta i nostri avi la realizzavano in poco tempo utilizzando lo scarto della macinatura della farina, condita con “agghiju i Papaglionti” (aglio di Papaglionti), “ierbi i margiu” (verdura da campo locale), “carni salata” (carne di maiale) e “mudica conzata” (pane macinato condito).
Un discorso a parte merita l’aglio di Papaglionti, una vera e propria eccellenza: un aglio unico al mondo, coltivato con passione da secoli. A differenza delle altre varietà, l’aglio di Papaglionti si distingue per le dimensioni ridotte, il bubo rosa intenso e il gusto esplosivo: un perfetto equilibrio tra piccantezza e aromaticità. Un prodotto che, attraverso l’impegno di Franca Crudo e di Asflantea si sta valorizzando.
Chi intende vivere questa esperienza deve sapere che, durante la preparazione della pasta, chi desidera partecipare, sarà intrattenuto e coinvolto in tutto e per tutto.
Il programma ha una finalità di pura, piacevole ricostruzione delle tradizioni rurali e di utile formazione, oltre che di un’educazione alla vita naturale e contadina dei tempi passati.
Come spiega Franca Crudo, Franca Crudo, energica presidente dell’associazione in prima linea nella promozione del suo paese, il cuore della giornata prende luogo con canti e balli autoctoni e raggiunge il culmine con la degustazione della pasta e di altri “sapori alla contadina” a chilometro zero; insomma, si ricrea passo dopo passo ogni momento saliente tipico contadino per poi riunirsi fra canti e balli e mangiare per beare: quindi, “nda scialamu a l’usu nostru”.
Una partecipazione attiva alla cucina tipica locale con gustosissimi piatti originali “chidu chi u contadinu porta” (quello che il contadino porta), allestita in un’originale località, un posto rurale “o’ pagghiaru” in contrada Raìsina a Zungri.

I partecipanti avranno l’occasione di prendere parte alle fasi della stesura della pasta, a cui verranno illustrati gli utensili che saranno utilizzati nel corso della lavorazione, inoltre indosseranno “maccaturi e faddali” (fazzoletto e grembiule) sia per igiene che per mantenere l’autenticità delle tradizioni.
A fine giornata i partecipanti potranno visitare, in modo facoltativo, l’Insediamento Rupestre delle Grotte di Zungri. Al di sotto dell’antico complesso, la suggestiva veduta panoramica della Vallata Malopera, del complesso ambientale del Monte Poro. La Comunità di Asfalantea provvede a tutte le attività di accoglienza e dimostrazione formativa delle lavorazioni tipiche della cultura contadina…
L’evento si ripeterà ogni giovedì della settimana via prenotazione online inoltre previa proposta specifica, concordata telefonicamente o via altri canali di contatto dell’Associazione, l’evento può essere realizzato gli altri giorni della settimana; esclusi i giorni di Pasqua, 3/4/5/15 agosto o causa di condizioni avverse/forza maggiore; Gruppi di visitatori: in generale, non potranno avere una soglia minima di 8 persone e massima di 35.
La località Raìsina è facilmente raggiungibile da qualsiasi dispositivo di localizzazione, situata sulla strada SP 85 con possibilità di parcheggio per autovetture e autobus.