Accolta la misura cautelare provvisoria fino all’udienza in programma il 19 marzo. Intanto la Giunta Romeo ha annunciato una nuova perizia prima di procedere all’abbattimento
La sopravvivenza degli alberi di piazza Salvemini – 18 pini che l’attuale amministrazione comunale aveva destinato a diventare legna per caminetto – è diventata una questione di interesse totalizzante che sta coinvolgendo tutto e tutti tra perizie di esperti giudizi di funzionari e amministratori comunali (discordanti) intervento di partiti e gruppi politici di maggioranza ed opposizione, interventi di associazioni ambientaliste e… ricorsi al fatidico TAR.
L’ordinanza del 19 febbraio scorso a firma del sindaco Enzo Romeo che si disponeva l’abbattimento dei 18 alberi era stata impugnata dal Wwf di Vibo Valentia che si era rivolto al Tar tramite l’avvocato Alessandro Caruso Frezza. Tar che ha accolto il ricorso riconoscendo «l’effettiva esistenza di una situazione a effetti gravi, irreversibili e irreparabili», per cui ieri ha accolto l’istanza cautelare monocratica, ritenendo il ricorso sostenuto dal fumus boni iuris (la probabilità dell’esistenza del diritto fatto valere pur mancando allo stato un accertamento conclusivo), per cui ha concesso la misura cautelare provvisoria fino all’udienza del 19 marzo prossimo.

Una decisione che in un certo senso non fa altro che adeguarsi a quanto già l’amministrazione comunale aveva paventato nel momento in cui l’attività di abbattimento era stato sospeso in attesa di una nuova perizia tecnica, con l’assessore Monteleone che, di fatto, aveva deciso di contravvenire all’ordinanza del sindaco provando così a rasserenare il clima di forte contrapposizione che ormai si vive quotidianamente in città.