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Il Suino Nero d’Aspromonte e il suo prezioso patrimonio genetico da salvaguardare, risorsa economica per la Locride

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&NewLine;<p><strong><em>Il presidente del Gal Terre Locridee&comma; Francesco Macrì&colon; nel posto più bello del mondo si possono fare anche le produzioni migliori del mondo<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>di Luigi Stanizzi<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Risorsa preziosa per la biodiversità e per le tradizioni gastronomiche della Calabria&comma; questo rappresenta fra l&&num;8217&semi;altro il suino nero d&&num;8217&semi;Aspromonte&period; In una conferenza stampa nella sede del Gal Terre Locridee&comma; sono stati anticipati i risultati di una recente ricerca&comma; promossa dalla Cooperativa &OpenCurlyDoubleQuote;Maiale Nero d’Aspromonte” e dal Gal Terre Locridee&comma; condotta dal Dipartimento Agricoltura&comma; Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise e dall’Università di Bologna&comma; che ha fornito informazioni fondamentali per la sua tutela e valorizzazione&period; Gli ulteriori approfondimenti verranno illustrati in un convegno&comma; che si terrà alla Cittadella regionale&period; Protagonisti della conferenza stampa il presidente del Gal Terre Locridee&comma; il barone Francesco Macrì&semi; il direttore del Gal Terre Locridee&comma; Guido Mignolli&semi; da remoto Monsignor Giancarlo Maria Bregantini&comma; con un videomessaggio&comma; l’assessore regionale all&&num;8217&semi;agricoltura Gianluca Gallo in collegamento&semi; e il professore Giuseppe Maiorano che ha relazionato sugli studi effettuati&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Quella del maiale nero è una popolazione autoctona&comma; allevata in modo estensivo nei boschi dell’Aspromonte&comma; dove gli animali si nutrono di ghiande e radici&period; Questo regime alimentare&comma; unito alle pratiche tradizionali degli allevatori locali&comma; garantisce una carne di altissima qualità e favorisce anche un’agricoltura sostenibile&period; Il team di ricercatori delle due Università ha analizzato il Dna di quaranta esemplari&comma; utilizzando moderne tecniche di analisi genomica&comma; confrontandolo con quello di altre nove razze suine italiane&comma; inclusa l’Appulo-calabrese&period; I risultati di questo studio rappresentano la prima caratterizzazione genetica approfondita del suino Nero d’Aspromonte&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>«L’interesse verso questa popolazione suina &&num;8211&semi; ha spiegato Giuseppe Maiorano professore ordinario di Zootecnia speciale dell’Università degli Studi del Molise responsabile della ricerca &&num;8211&semi; presente nell’areale della Locride ha suscitato notevole attenzione considerando la morfologia di questo animale&period; Gli studi sulla genomica hanno evidenziato che questo animale ha una parentela con la razza Appulo-calabrese e&comma; grazie al suo isolamento&comma; all’effetto del territorio e al contributo genomico di altre razze suine&comma; oggi abbiamo un esemplare con caratteri singolari che ne fanno una popolazione autoctona&comma; che dà valore aggiunto a una produzione di qualità&colon; nello specifico&comma; carne e grasso con ottime proprietà  nutrizionali e tecnologiche che consentono di ottenere prodotti di &OpenCurlyDoubleQuote;alta” salumeria&period; Questo fa di questa popolazione un valore socio-economico e culturale da conservare e valorizzare»&period;<br>A Monsignor Giancarlo Maria Bregantini&comma; già Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace&comma; si deve l’avvio di attività di cooperazione nel comparto agricolo della Locride&comma; progetto poi ripreso dal Gal Terre Locridee&comma; nello specifico per il Suino Nero d’Aspromonte&comma; e Gal Kroton per la podolica&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;03&sol;macri-&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-29162"&sol;><figcaption class&equals;"wp-element-caption">Giuseppe Maiorano&comma; Francesco Macrì&comma; Guido Mignolli<&sol;figcaption><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>«Il cammino scientifico compiuto in questi anni attraverso l’Università del Molise &&num;8211&semi; ha detto nel videomessaggio Monsignor Bregantini &&num;8211&semi; mostra risultati inattesi&comma; importanti&comma; di alto valore e soprattutto di grande speranza per tutti&period; Su questo vi esorto a tenere presente che la Locride ha creato strade incredibilmente valide&comma; feconde di luce&comma; di coraggio&comma; in tanti anni&period; Dio vi e ci ha dato questa grazia che sono le tipicità dell’Aspromonte&comma; quella terra che ha mantenuto da sempre la sua riservatezza&comma; perché è elevata&comma; ma anche la sua fraternità perché è socievolmente presente&period; La terra di Calabria è carica di luce&comma; di coraggio&comma; voi ne siete protagonisti&comma; andate avanti e vedrete che ci sarà la benedizione del Signore&period; Sono sempre con voi»&period;<br>«Questo sul Nero d’Aspromonte &&num;8211&semi; ha evidenziato il direttore del Gal Terre Locridee&comma; Guido Mignolli &&num;8211&semi; è un progetto su cui il Gal punta molto&comma; rispetto al quale nel nostro Piano di Azione Locale abbiamo inserito molti interventi&comma; sia per quanto riguarda l’attività di ricerca&comma; sia per quanto riguarda il sostegno alle imprese&period; Gli studi mostrano che si tratta di un prodotto di altissima qualità&comma; con delle caratteristiche organolettiche che ne fanno un prodotto salutare e anche dal punto di vista del benessere animale siamo ai massimi livelli&period; Ci sono quindi tutte le prospettive per farne un prodotto che possa essere finalmente trasformato qui in Calabria e diventi&comma; così&comma; dal punto di vista dei processi di sviluppo locale un elemento fondamentale»&period;<br>«Questo &&num;8211&semi; ha dichiarato il presidente del Gal Terre Locridee Francesco Macrì &&num;8211&semi; è l&&num;8217&semi;inizio di un percorso importante&comma; di cui siamo grati al professore Maiorana e all’Università&period; Sull’onda di questo studio incoraggiante diamo nuovo vigore&comma; quindi&comma; a questo progetto&period; Ringraziamo per l’attenzione e la partecipazione l’assessore Gallo&comma; che ha sempre sponsorizzato questo progetto&comma; e il Vescovo Bregantini&comma; che ha fatto nascere qui a Locri la cooperativa del maiale nero&period; Bisogna lavorare con impegno e fiducia crescenti&comma; lavorare per fare delle cose importanti per questo territorio splendido&comma; dotato di grandissime potenzialità&period; Potenzialità a cui oggi affianchiamo anche una ricerca scientifica di altissimo livello&comma; per dimostrare che nel posto più bello del mondo si possono fare anche le produzioni migliori del mondo»&period;<br>«Siamo molto soddisfatti di questi risultati &&num;8211&semi; ha messo in rilievo l’assessore Gallo &&num;8211&semi; &period;che incoraggiano a lavorare sulla strada della produttività&period; Il Nero d’Aspromonte rappresenta un patrimonio tutto da scoprire sia per le caratteristiche della carne che per la particolari modalità di allevamento&comma; allo stato brado&period; In attesa di presentare lo studio completo in cittadella&comma; ringraziamo il professore Maiorana e facciamo i complimenti al Gal Terre Locridee per la visione strategica e progettuale in linea con le indicazioni regionali»&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il fondatore e presidente del Premio Mar Jonio ha rimarcato il ruolo basilare di tutti i promotori del suino nero d&&num;8217&semi;Aspromonte&comma; concretamente impegnati in progetti di sviluppo così innovativi e&comma; al contempo&comma; radicati nelle più antiche e profonde tradizioni della nostra terra&period;<br>Il Nero d’Aspromonte è attualmente allevato da una cooperativa composta da circa 25 agricoltori che&comma; insieme ad esperti del settore&comma; lavorano per preservare la variabilità genetica e promuovere il valore dei suoi prodotti sul mercato&period; Grazie agli studi genetici&comma; oggi è possibile comprendere meglio la storia e l’evoluzione delle popolazioni locali&comma; proteggendone l’unicità e garantendo che continuino a essere un’eccellenza del patrimonio agroalimentare italiano&period; Investire nella valorizzazione del Nero d’Aspromonte&comma; non significa solo preservare una popolazione suina&comma; ma anche difendere un pezzo di cultura e biodiversità che rende davvero unica l’Italia rispetto al resto del mondo&period; Le prelibatezze che si ricavano dal suino nero d&&num;8217&semi;Aspromonte sono gioielli&comma; eccellenze di altissima&comma; inimitabile qualità indissolubilmente legati a un territorio unico&comma; di profondissima identità e tradizione&period; Squisitezze di nicchia servite sulle più prestigiose tavole delle Case Reali di mezza Europa&comma; Windsor e Grimaldi per primi&comma; e sulle più umili ma non meno esigenti di tutto il mondo&comma; a partire proprio dai paesi della Calabria&period;<&sol;p>&NewLine;

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