Ennesimo botta e risposta tra esponenti di maggioranza ed opposizione. Parole, solo un profluvio di parole, in assenza di fatti, azioni, progetti, programmazione
La tecnica della comunicazione politica a Vibo Valentia è ormai mutuata dai social. Lo stile facebook, piuttosto che X o Instagram presuppone la necessità che ad un comunicato/post si risponda tempestivamente con un comunicato/post; alla nota in stile hater, si risponde in stile hater; che la politica sia azione, attività amministrativa, programmazione e progetti è il retaggio di un passato che si richiama alla politica del secolo scorso: il nuovo millennio presenta paradigmi diversi ai quali coloro che a Vibo Valentia praticano politica (chiamarli politici appare un’esagerazione, anche solo linguistica, ndr) si sono assuefatti, con i cittadini spettatori inermi.
Ieri il coordinamento cittadino di Forza Italia ha diramato un comunicato dai toni aspri, oggi replica il PD, attraverso il proprio gruppo consiliare definendo quell’intervento, attraverso il titolo suggerito agli organi di informazione: ““Accuse surreali e tragicomiche da chi ha amministrato per 15 anni e fino all’altro ieri”.
Riportiamo, adesso, la nota del gruppo consiliare del PD
“Ci era parsa talmente surreale che abbiamo dovuta leggerla più volte per convincerci che sì, era davvero il coordinamento cittadino di Forza Italia ad accusare questa amministrazione di non avere risolto il problema dell’acqua. Se non si trattasse di un argomento serio, dovremmo prenderla sul ridere.
Lo stesso partito che ha amministrato la città per 15 anni, con un coordinatore che è stato fino all’altro ieri assessore ai Lavori pubblici (sic!), viene ad accusarci di non avere risolto in qualche mese un problema pluridecennale. Già tanto basterebbe per chiudere qui la questione, come hanno avuto modo di far notare molti cittadini in diversi commenti sui social.
Ma per senso di responsabilità imposto dal ruolo istituzionale, ed anche per rendere giustizia ai lavoratori che si spendono quotidianamente, ci troviamo costretti a respingere con forza accuse puerili e strumentali che non hanno giustificazione alcuna. Se non quella di una amnesia generale che ha colpito il coordinamento cittadino, con il coordinatore ex assessore, con i membri del coordinamento ex assessori ed ex consiglieri, con tanti ex insomma, che oggi, come piombati da Marte, si accorgono dei disastri che ci hanno lasciato non rendendosi conto che proprio loro sono gli artefici.
Per non parlare, infine, di quei soggetti affini a questo partito. Soggetti che oggi si ergono a maestri e grandi saggi tentando di ricostruirsi una verginità politica ormai smarrita, e che hanno dato sfoggio di tale sapienza nelle ultime settimane. Basti ricordare il sermone dal pulpito di Indipendenza, o le lenzuolate dell’Udc, il cui novello leader provinciale eccelle solo in una disciplina: il salto del partito”.
Sin qui il comunicato del gruppo consiliare del PD. Che alle accuse risponde con accuse perpetuando lo stile hater in modello social (d’altronde, si potrebbe dire, chi la fa l’aspetti!).
Ed è sintomatico che sia stato proprio il gruppo consiliare e non il partito a replicare. Perché l’odierna politica a Vibo Valentia (ma, forse, non solo qui!) cresce nel caos di una conclamata confusione di ruoli e competenze. Perché c’è una domanda che sorge spontanea: è questo il compito di un consigliere comunale, sia pure implotonato in un gruppo?
Perché, mentre ci si attarda in elaborazioni haters, in scambi in stile social, la vita va avanti… e pure i lavori in città.
Un esempio?
Facciamolo noi un esempio: stanno riposizionando, opportunamente, le basole di via Enrico Gagliardi, ma, quando si è avuta notizia di questi “necessari” lavori, non ci si è preoccupati di accoppiarvi, attraverso una progettazione, un finanziamento per la sostituzione, almeno delle condotte idriche, che sono fatiscenti e forse – forse! – sono uno degli elementi che concorrono alla crisi idrica in città.

Un suggerimento, una proposta, un’idea che sarebbe – a nostro modesto parere – uno dei compiti di un consigliere comunale, di maggioranza o di opposizione poco importa, perché al cittadino interessa vivere bene nella propria città, piuttosto che essere costretto a subire passivamente il solo profluvio di parolem senza fatti, azioni, progetti, programmazione
Ma, forse, siamo noi che abbiamo un’idea antiquata della politica…