La denuncia è del portavoce del movimento “Opposizione Civica”, Enzo Comerci, che si è rivolto al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, al Prefetto, alla Sovrintendenza, all’UNICEF ed anche alla Corte dei Conti
Uno dei complessi monumentali più importante e significativo, anche dal punto di vista storico/sociale della città Medmea, molto amato dai suoi cittadini ed in particolare dai giovani, da anni se ne sta cadendo a pezzi costituendo grave pericolo per la pubblica incolumità. A “Madonna a Scala”, toponimo questo per via della chiesetta – dedicata alla Madonna – costruita con il contributo del Re Gioacchino Murat concesso in occasione della sua permanenza in città nel maggio del 1809, alla quale si aggiunsero, nel periodo fascista, dei locali adibiti a “colonia estiva” per bambini e negli anni sessanta il pregevole monumento consistente in una rotonda con affaccio spettacolare e di una colonna, alta una decina di metri, sulla cui cima si erge una splendida Madonna in bronzo protettrice della città.
A denunciare questa situazione è Enzo Comerci, portavoce del ,ovimento “Oppsizione Civica”. Comerci ricorda che: “Il sito su un’altura, a meno di un chilometro dal centro della città, da dove si può ammirare non solo la città e l’incantevole spiaggia sottostante ma anche la piana di Gioia Tauro con il grande Porto, la catena Appenninica, con il massiccio dell’Aspromonte, lo Stretto e la Sicilia, con lo Stromboli e l’Etna spesso con le bocche infuocate. La chiesetta, per l’impegno ammirevole di una cittadina nicoterese, è stata di recente restaurata tutto il resto necessita di restauro non solo per il recupero e la fruizione dei manufatti ma anche per l’effettivo pericolo per le persone ed in particolare per i bambini ai quali anche questo luogo le viene precluso”.



“L’anno scorso – prosegue Comerci – dopo il distacco di alcuni pezzi della terrazza, finiti nella strada sottostante, sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i quali ravvisandone il pericolo, provvedevano a delimitare il luogo con del nastro segnaletico. A distanza di quasi un anno l’unica novità che si registra è la scomparsa del nastro mentre la situazione persiste nella grave pericolosità. A “Madonna a Scala”, che richiama/va visitatori di ogni dove, che i giovani non vogliono rinunciare ad un flash nuziale, da tempo viene lasciata nel degrado, nell’abbandono arrivando, addirittura, a costituire pericolo: è, a dir poco, abominevole mentre non sarebbe stato difficile, tutt’altro, ottenere, con il PNRR, un adeguato finanziamento per riportarla all’antico splendore”.
Il portavoce di “Opposizione Civica” conclude con un auspicio: “Speriamo che la Madonna, che forse guarda preoccupata la città, protegga le persone dal pericolo e illumini la mente contorta di chi dovrebbe intervenire”.
Questa nota fatta pervenire alla nostra redazione è stata trasmessa, a mezzo PEC, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, al Prefetto, alla Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, all’UNICEF ed anche alla Corte dei Conti prospettandosi, a giudizio di Enzo Comerci, danno erariale.