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Si attenua il maltempo, si passa all’Allerta Gialla: i chiarimenti di Arpacal sui criteri adottati

&NewLine;<p><strong><em>Negli eventi di pioggia si devono considerare anche gli effetti al suolo e delle condizioni geologiche della Calabria&comma; nota per la sua fragilità<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le condizioni atmosferiche&comma; nel corso della giornata odierna&comma; malgrado il livello di Allerta Arancione&comma; sono andate tendenzialmente verso un certo miglioramento e questo ad alcuni è apparso come una smentita dello stesso Allerta diramato nella serata di ieri&period; Adesso che il miglioramento è accertato con il passaggio all&&num;8217&semi;Allerta Giallo&comma; una nota di Arpacal spiega il criterio adottato e perché&comma; malgrado tutto i livelli di allerta siano coerenti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;03&sol;allerta-28-marzo&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-30549"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&&num;8220&semi;Tali previsioni &&num;8211&semi; si afferma &&num;8211&semi; si sono effettivamente riscontrate nei valori di pioggia caduti in 22 comuni mentre i fenomeni precipitativi persistenti e localmente intensi hanno causato disagi alla viabilità e smottamenti che hanno portato alla chiusura di un tratto di strada statale 18 nel Vibonese&&num;8221&semi;&period;  <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nella dichiarazione dello stato di allerta&comma; il Centro Funzionale Multirischi di Arpacal spiega che negli eventi di pioggia si devono considerare anche gli effetti al suolo e delle condizioni geologiche della Calabria&comma; nota per la sua fragilità&comma; con il 60&percnt; circa del territorio posto al di sopra della quota di 300 metri s&period;l&period;m&period; solcato da oltre 1000 bacini idrografici&period; Nella regione&comma; infatti&comma; sono attualmente censiti 15221 kmq di area a rischio frana&comma; sulla base del catalogo IFFI &lpar;Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia&rpar; dell’ISPRA&comma; di cui ben 8&period;000 frane insistono su centri abitati &lpar;fonte PAI&rpar;&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-full"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;03&sol;previsione-pioggia&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-30550"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Analoga situazione vige per i numerosi corsi d’acqua&comma; in cui gli aspetti idrologici ed idraulici con elevate pendenze dell’alveo&comma; sovralluvionamenti e frane presenti in quasi tutti i bacini possono indurre condizioni di pericolosità anche elevata&comma; senza considerare l’impatto antropico sul territorio&comma; che già determina un insieme di aspetti critici &lpar;Progetto di Piano Stralcio Distretto Appennino Meridionale&rpar;&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Su tali basi&comma; quindi&comma; vengono valutati gli effetti al suolo che gli eventi piovosi potrebbero produrre&comma; in modo da tener conto degli scenari di rischio&period;<&sol;p>&NewLine;

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