A realizzarlo il noto street artist, Giulio Rosk, che ha deciso di raccontare, attraverso la complicità del gioco e l’evoluzione dello sport negli ultimi 50 anni, un messaggio chiaro e universale contro ogni forma di discriminazione
È di ieri la notizia dello sgombero di 110 unità abitative delle case popolari nel quartiere di Arghillà a Reggio Calabria, con tutti i problemi che questo comporterà, che oggi esce la notizia dell’inaugurazione del il murales antirazzista proprio nello stesso quartiere, sopra il campo di calcio di Modenelle, alla presenza delle istituzioni, dei ragazzi della comunità e del campione Zvonimir Boban.
Un murales che prende tutta la facciata laterale di un palazzo, per dire no al razzismo e celebrare i valori della solidarietà e dell’inclusione.
L’opera è del noto street artist, Giulio Rosk, che ha deciso di raccontare, attraverso la complicità del gioco e l’evoluzione dello sport negli ultimi 50 anni, un messaggio chiaro e universale contro ogni forma di discriminazione, infatti è stata inaugurata nell’ambito della Settimana di azione contro il razzismo, sostenuta dal Programma nazionale Inclusione e Lotta alla povertà 2021-2027, dall’Unione Europea, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e voluta dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali).
Per rendere ancora più partecipativa questa iniziativa è stata anche organizzata una partita con i giovani della Polisportiva “Arghillà a Colori”, la squadra promossa dal Centro sportivo italiano di Reggio Calabria, guidato dal presidente Paolo Cicciù.
Oltre a Zvonimir Boban, erano presenti anche numerosi ospiti, tra cui Ariedo Braida, dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, per l’evento collaterale “Il calcio è arte”.