<p><strong><em>L&#8217;iniziativa voluta dal dirigente scolastico Giuseppe Sangeniti, ha coinvolto uno psicologo, un sociologo ed i rappresentanti di polizia e carabinieri, presenti docenti, genitori, ragazzi</em></strong></p>



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<amp-youtube layout="responsive" width="500" height="281" data-videoid="SOc_mgxJ8Gc" title="A Fabrizia per parlare di bullismo con le forze dell&#039;ordine, grazie ai Lions di Vibo Valentia"><a placeholder href="https://www.youtube.com/watch?v=SOc_mgxJ8Gc"><img src="https://i.ytimg.com/vi/SOc_mgxJ8Gc/hqdefault.jpg" layout="fill" object-fit="cover" alt="A Fabrizia per parlare di bullismo con le forze dell&#039;ordine, grazie ai Lions di Vibo Valentia"></a></amp-youtube>
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<p>Tutto inizia a scuola: quello che dovrebbe essere il luogo in cui anzitutto, prima ancora dei contenuti delle diverse discipline, si apprende la vita assieme agli altri. Si impara a socializzare e a conoscere il mondo. Non tutto però si può scegliere, sui banchi di scuola. Non si scelgono i propri compagni di classe, per esempio. Dopo una fase iniziale di conoscenza, di studi e giochi insieme, emerge la competizione; a quel punto, purtroppo le logiche del branco hanno il sopravvento.</p>



<p>Cosciente di queste dinamiche, Giuseppe Sangeniti, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Fabrizia, con il sostegno del Lions Club di Vibo Valentia, ha organizzato per i suoi allievi una giornata di riflessione mettendo insieme uno psicologo, un sociologo ed i rappresentanti delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri che intervengono allorquando, superati i confini iniziali, l’atto, trasformatosi in bullismo vero e proprio, diventa reato.</p>



<p>Perché nell’azione del bullismo, l’attacco alla vittima si svolge per tappe: la prima è quella di diventare amici non per una corrispondenza autentica e sincera, ma per interesse. Poi si passa alla presa in giro lieve. Si arriva quindi alla lite e all’aggressione più pesante. Infine, il branco ha la meglio e la congiura di un gruppo organizzato lascia la vittima senza scampo.</p>



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<p>Ecco, allora che parlarne, spiegarne le dinamiche e le conseguenze è necessario ed importante perché, sebbene ogni caso di bullismo abbia senz’altro aspetti unici, in molte storie si ritroverà la dinamica di uno contro molti e la cronaca riporta, purtroppo sempre più spesso, diversi casi simili che arrivano a diventare drammatici quando intervengono i fattori personali legati al carattere, alla sensibilità, al temperamento di un ragazzo.<br>Nell&#8217;era di internet, poi, il problema ha trovato nei social network la sua cassa di risonanza, tanto da spacchettarsi in un sotto-fenomeno: il cyberbullismo. Sono dinamiche che sfuggono al controllo degli adulti e che spesso si solidificano fuori dagli orari scolastici. Ma la scuola non deve per questo sentirsene estranea. Non è nel mezzo che va cercata la colpa, ma nell&#8217;uso che se ne fa e a quell&#8217;uso bisogna esserne educati, fornendo le conoscenze non solo per maneggiarli al meglio, ma per proteggersi da chi non lo fa.</p>



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<p>Parlarne a scuola – come fatto a Fabrizia, grazie all’iniziativa del dirigente scolastico Giuseppe Sangeniti – è ancora più importante perché non è mai abbastanza dedicare delle lezioni al bullismo, spiegare di cosa si tratta, fare esempi, spiegare che il bullo non è superiore, tutt’altro…</p>



<p>E poi, insegnare ai bambini ad apprezzarsi. Quando non riescono a raggiungere i risultati scolastici non criticarli, ma incoraggiarli a migliorarsi aiutando ogni ragazzo a costruire la propria autostima.</p>



<p>Perché è questa la missione della scuola: crescere studenti, non arroganti, ma che credano nelle proprie capacità<strong>.</strong> Solo così si può sconfiggere il bullismo!</p>

Bullismo e cyberbullismo, incontro con gli allievi delle scuole di Fabrizia, grazie al Lions Club di Vibo Valentia (VIDEO)
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da Maurizio
- Categories: costume e società
- Tags: bullismocarabiniericyberbullismofabriziaLionsLions Club di Vibo Valentiapolizaragazziscuola
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