Figure di primo piano nella gestione della cosca, le donne del gruppo criminale che facevano da tramite con il mondo esterno
La guardia di Finanza di Vibo Valentia, questa mattina ha arrestato 10 persone, di cui 7 destinatarie di un provvedimento in carcere e 3 agli arresti domiciliari, accusati di associazione di tipo mafioso di matrice ‘ndranghetistica, estorsione aggravata, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti e trasferimento fraudolento di valori.
Malgrado alcuni di loro fossero già in carcere, erano entrati in possesso di cellulari e diverse schede SIM, intestate a soggetti extracomunitari, che usavano illegalmente per comunicare con familiari ed altri soggetti della ‘ndrina egemone nel territorio del comune di Tropea, quella dei La Rosa.
Le intercettazioni di conversazioni hanno permesso agli investigatori di fare luce anche su diversi episodi estorsivi ai danni di esercizi commerciali che offrivano “sostegno materiale” agli appartenenti alla cosca rimasti in libertà, provvedendo anche ai bisogni dei detenuti e al pagamento dei difensori.
Particolare importanza assumono le figure femminili legate alla ndrina, mogli, compagne, figlie, le quali in mancanza degli uomini perché in carcere, gestivano le finanze, provvedevano alla riscossione delle estorsioni, nonché assicuravano i contatti tra carcere e ambiente esterno, procurando i telefoni cellulari, effettuando le ricariche nonché ricevevano istruzioni e messaggi funzionali al mantenimento della struttura criminale.
Tra i tanti episodi estorsivi ne è stato citato uno ai danni di un imprenditore locale durante l’emergenza pandemica COVID-19, nonché un episodio di trasferimento fraudolento di immobile, successivamente ceduto a terzi, allo scopo di evitare l’applicazione delle disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniale.
Contestualmente agli arresti, sono state fatte perquisizioni anche nei confronti di altri indagati residenti in Prato, Terni, Secondigliano (NA), Lamezia Terme, Vibo Valentia, Tropea, Spilinga e Ricadi.
Tra gli arrestati:
Antonio La Rosa già detenuto in regime di carcere duro
Francesco La Rosa già detenuto in regime di carcere duro.
Domenico La Rosa (figlio di Antonio).
Cristina La Rosa, (figlia di Antonio),
Giusy Costa (compagna di Francesco La Rosa),
Tommasina Certo (moglie di Antonio La Rosa)
Davide Surace (marito di Cristina La Rosa).