“Come rose nella roccia” non è solo un libro, ma un manifesto di resistenza. L’evento si inserisce in un percorso più ampio di sensibilizzazione contro la violenza di genere
Nell’antica cornice di “Porta Dongione”, dove le pietre narrano storie di secoli, si leverà una voce contro il silenzio. Venerdì 11 aprile , alle ore 18:00, il Comune di Ardore e il Centro Studi “Francesco Misiano” accoglieranno la presentazione di “Come rose nella roccia” di Nicodemo Vitetta, opera che fiorisce come petalo ribelle tra le fenditure dell’indifferenza.
Il volume, sottotitolato “La forza delle donne contro la violenza, la speranza che rinasce”, si propone di squarciare il velo di ombre che avvolge la tragica realtà dei femminicidi, fenomeno che continua a tingere di rosso il calendario delle nostre cronache quotidiane.

“L’obiettivo di questo libro è di sensibilizzare il pubblico sulla gravità e la complessità della violenza sulle donne – afferma l’autore – di sfidare le false credenze e le giustificazioni che la alimentano, stimolando l’impegno e la responsabilità di tutti e tutte per porre fine a questo flagello”.
Nicodemo Vitetta, originario di Mammola e residente a Gioiosa Jonica, porta nella sua opera l’esperienza di chi ha attraversato i territori dell’impegno sociale: già presidente della Pro Loco dal 2004 al 2022, fondatore del Club per l’UNESCO e attivo nel volontariato, testimonia come la cultura possa diventare strumento di trasformazione sociale.
A dialogare con l’autore sarà Maria Cristina Briguglio, docente di Italiano, Storia e Geografia negli Istituti Statali di Istruzione Secondaria, mentre i saluti istituzionali saranno affidati a Giuseppe M. Grenci e Giovanni Scarfò, componenti Direttivo del Centro Studi “Francesco Misiano”.
“Come rose nella roccia” non è solo un libro, ma un manifesto di resistenza: come i fiori che sbocciano tra le crepe della pietra, la speranza di un mondo libero dalla violenza di genere può germogliare anche nei contesti più difficili, grazie alla determinazione collettiva e alla consapevolezza.
L’evento si inserisce in un percorso più ampio di sensibilizzazione contro la violenza di genere, invitando la cittadinanza a riflettere su come le parole possano diventare ponte tra il dolore e la rinascita, tra l’oscurità della violenza e la luce della speranza.