Una cerimonia sobria e nello stesso tempo solenne che ha avuto due momenti clou, il discorso del questore Rodolfo Ruperti e la consegna delle onorificenze e degli encomi ai poliziotti presenti
Una Polizia al servizio del cittadino, uomini e donne che sono presenti sul territorio non solo per combattere la criminalità, ma anche per dare un supporto alla popolazione e di questo gli abitanti della provincia di Vibo Valentia se ne sono accorti e dopo anni di scarsa collaborazione ora si fidano.
“Il tema di questa celebrazione, ESSERCI SEMPRE, che rappresenta l’anima del nostro operato, esprime il filo conduttore delle azioni di tutti i poliziotti e della loro prossimità alle esigenze di ogni cittadino – ha affermato il questore Rodolfo Ruperti – ESSERCI SEMPRE per noi significa rispondere alle richieste di aiuto, ai bisogni di tutti riservando particolare attenzione alle fasce deboli, alle vittime di ogni forma di violenza, ai giovani.
Quest’anno abbiamo deciso di rendere partecipi voi tutti dell’impegno che ogni poliziotto di questa Provincia ha profuso attraverso la visione di brevi scorci della nostra realtà quotidiana e abbiamo pensato ad un opuscolo che delinea la struttura di tutti gli Uffici della Questura con le sue diverse articolazioni, della Scuola di Polizia che ci ospita e delle Specialità ponendo lo sguardo sui diversi compiti istituzionali, sui risultati conseguiti durante quest’anno di lavoro e sulle diverse iniziative sociali intraprese.
La Polizia di Stato di Vibo Valentia, intesa come comprensiva di tutte le sue articolazioni e specialità, ha posto un particolare accento sull’importanza della sua presenza sul territorio, controllando nell’anno più di 200.000 persone e quasi 110.000 veicoli, oltre ad altrettanti veicoli controllati con “Street Control”, in un’ottica di visibilità e sicurezza sempre più diffuse, garantendo un capillare controllo su luoghi e aree di maggiore aggregazione soprattutto delle fasce più giovani. L’obiettivo è chiaramente quello di fare in modo che i momenti di svago e divertimento possano rimanere tali, evitando degenerazioni violente. A questo compito oggi così delicato, oggetto di diversi Comitati Provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduti dal Sig. Prefetto, contribuiscono in modo determinante non solo i poliziotti degli Uffici della Questura e delle sue articolazioni e delle specialità ma anche gli operatori delle altre Forze di Polizia e delle Polizie Locali presenti sul territorio, con cui si è realizzata una spontanea ed efficace sinergia.
La gestione congiunta di tutte queste forze operative sul territorio – ha aggiunto il questore – è affidata all’Ufficio di Gabinetto, cabina di regia della Questura, che svolge con dedizione e cura un compito delicato di coordinamento per la gestione fluida dell’ordine pubblico e la piena realizzazione della sicurezza dei cittadini attraverso ordinanze di servizio di ordine e sicurezza pubblica che nell’anno trascorso sono state circa 500.
Un lavoro capillare nella medesima ottica di sicurezza e argine ai comportamenti considerati pericolosi per la collettività ha contribuito in modo esemplare a porre in essere la Divisione Anticrimine della Questura, elaborando numerose misure di prevenzione ai soggetti ritenuti pericolosi, spesso a seguito di segnalazioni interne di altri uffici della Questura, del Commissariato di P.S. di Serra San Bruno, del Posto Fisso di Polizia di Tropea o dei Carabinieri del comando provinciale, con l’obiettivo di indirizzare le azioni di tali soggetti verso un percorso che abbia come obiettivo finale il recupero della legalità.
Un occhio di riguardo è stato posto quest’anno, inoltre, verso il percorso di aggiornamento e formazione del personale di questa provincia, ritenendo di fondamentale importanza la crescita dei poliziotti, la conoscenza delle novità legislative che indirizzano i nostri interventi, la capacità di avere e trasmettere sicurezza durante l’espletamento dei diversi compiti, la gestione accurata e sicura di momenti operativamente intensi di fronte ai quali ogni poliziotto può trovarsi.
Tutta la provincia, è stata oggetto di grande attenzione e presenza costante, grazie anche al lavoro svolto con dedizione dal personale del Commissariato distaccato di Serra San Bruno e da quello del Posto fisso di Tropea, per il quale è in atto un percorso di rimodulazione in Commissariato di P.S., data l’importanza strategica anche per il contrasto alla criminalità organizzata in un centro così vivace e a forte attrattiva turistica.
Quest’anno è stato anche un anno di grande attenzione e riguardo per una serie di iniziative sociali, rivolte soprattutto al mondo dei giovani e delle problematiche delicate che spesso li coinvolgono. L’attenzione alla azioni violente intese in tutte le loro forme èun nostro obiettivo prioritario in quanto la violenza rappresenta un grande fallimento per la società civile di cui tutti facciamo parte. I poliziotti partecipano, unitamente ad altri enti e altre figure a ciò deputate, attraverso un’opera di sensibilizzazione, al tentativo di arginare da una parte comportamenti deviati e tesi all’aggressività e alla prevaricazione, dall’altra ad instillare nei più deboli la fiducia che ci sarà sempre qualcuno disposto ad ascoltare il loro disagio e le loro paure.
Anche se ritengo che la vera vittoria si realizzerà’ quando si riuscirà ad intercettare le fasce più a rischio di devianza, che spesso non hanno avuto buoni maestri in famiglia, e ad attrarle verso modelli positivi di convivenza e rispetto per le regole ed il prossimo.
Per questo ringrazio le scuole ed i loro rappresentanti per la sensibilità dimostrata con la crescente organizzazione di incontri presso i loro istituti. In tale ottica la Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica, meglio conosciuta come Polizia Postale, articolazione a competenza specifica, assume un ruolo di primo piano nella diffusione di informazioni sulla commissione di reati attraverso l’uso dei social network, di cui molti giovani potrebbero rimanere vittime.
Ulteriori iniziative poi sono state tese a mettere in risalto, sempre nell’ottica della sicurezza e della tutela delle fasce più deboli e spesso maggiormente vittime di reati; tra queste l’omaggio floreale alle donne in occasione dell’8 marzo, con l’intento di sottolineare il particolare riguardo che la Polizia di Stato rivolge soprattutto a quelle donne fragili e spaventate, incapaci di mettere fine ad una vita di violenze subite da cui non riescono a fuggire, instillando in loro la certezza che la Polizia c’è. Inoltre, nel mese scorso, è stato rinnovato il “Protocollo Zeus” tra la Questura di Vibo Valentia ed il Centro Calabrese di solidarietà per Autori di Violenza (CUAV), allo scopo di promuovere la rieducazione degli uomini autori di violenze attraverso appositi percorsi con psicologi ed educatori, tesi a prevenire la reiterazione del comportamento violento.
In ultimo, ma non sicuramente per importanza, un plauso va al lavoro svolto dalla Squadra Mobile, sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria Distrettuale e della Procura Ordinaria. Nella Squadra Mobile affondano le mie origini lavorative, racchiuse in una miriade di ricordi e di emozioni che mi hanno sempre guidato poi nel percorso professionale. Un lavoro a volte silente, di notti insonni, di risultati che non arrivano, di giornate intere ad ascoltare intercettazioni, ma anche di importanti traguardi e gratificazioni per aver reso un servizio alla collettività che merita sicurezza e libertà da ogni forma di aggressione, mafiosa o comune che sia e dove a volte, una stretta di mano di un anonimo cittadino che dice “grazie per quello che fate” ripaga di ogni sacrificio. Siamo in un territorio dove le famiglie mafiose hanno spadroneggiato per tanto tempo, tanto è stato fatto nel contrasto e tanto si continuerà a fare.
Basti pensare ai dati salienti relativi all’applicazione dell’istituto del c.d. “carcere duro”, previsto dall’art. 41-bis dell’Ordinamento Penitenziario, regime che comporta severe restrizioni per i detenuti condannati per reati particolarmente gravi.
In tale quadro, su oltre 700 detenuti in Italia sottoposti a questo regime detentivo, ben 45 sono inseriti in strutture criminali vibonesi.
Dato questo che fa comprendere quanto lavoro sia stato fatto e quanto se ne dovrà ancora fare, se si considera che la Provincia di Vibo Valentia conta circa 150.000 abitanti.
Di sicuro la nostra azione, coordinata dall’Autorità Giudiziaria competente, non arretrerà mai e la lotta alla ‘ndrangheta rimarrà sempre una priorità assoluta, ovunque essa sia presente in modo visibile e ovunque essa si mimetizzi o si nasconda.
I dati che abbiamo evidenziato in questo discorso e nell’opuscolo – conclude Rodolfo Ruperti – non devono mai rappresentare però un esercizio di vanagloria o di autoreferenzialità, ma vengono comunicati solo perché essi appartengono al territorio e ai cittadini tutti della Provincia di Vibo Valentia, in quanto la sicurezza pubblica trae solo dalla libertà dei cittadini il suo fondamento. È questo l’insegnamento della Costituzione, e sotto questo profilo la Festa della Polizia è la Festa dei cittadini”.