La denuncia al Governatore Occhiuto affinché intervenga nella sua qualità di Commissario all’emergenza sanitaria in Calabria, da parte dell’associazione Don Gnocchi
Che la sanità in Calabria sia un problema è talmente palese dall’essere commissariata ormai da tempo memorabile. Che il problema sanità sia ulteriormente problematico nel Vibonese lo ribadisce il particolare, non proprio secondario, che l’Azienda sanitaria sia commissariata a sua volta. E che i cittadini che vivono in provincia di Vibo Valentia debbano essere considerati alla stregua di tutti gli altri, dovrebbe essere comunque un obbligo, una certezza, una necessità, ma… così non è! Nel Vibonese ogni problema si moltiplica all’ennesima potenza ed ogni diritto diventa una chimera!
Ad evidenziare un’altra problematica, complicata e terribile per chi la sta subendo, è Cosimo Limardo, Presidente dell’Associazione Don Gnocchi Voglia di Vivere.
Limardo ha scritto una mail al Governatore Roberto Occhiuto sollecitando il suo intervento nella veste di Commissario all’emergenza sanitaria in Calabria denunciando un altro, grave problema: per molti rinnovare il ticket che consente loro di ottenere le esenzioni alle quali hanno diritto è un’odissea spesso insuperabile.
Cosimo Limardo, che ha anche la delega al Dipartimento Diversamente Abili del partito Unione Nazionale Italiana si rivolge ad Occhiuto per chiedere: “gentilmente, come si può fare per rinnovare il ticket sanitare nella provincia di Vibo Valentia”.
“È una cosa assurda – scrive Cosimo Limardo nel rivolgersi a Roberto Occhiuto – ci sono bambini e anziani che non possono rinnovare il ticket perché non sono in possesso dello Sid e non sono in grado di fare per averlo”.
“Prima – ricorda era possibile farlo presso gli sportelli a Nicotera, o meglio ancora rivolgendosi ad un Caf. Adesso non è più possibile e gli uffici dell’Asp non sanno come fare, mentre nel frattempo ci sono persone, soprattutto bambini ed anziani, che hanno bisogno di medicine, il cui costo, senza l’esenzione della quale hanno diritto, diventa per loro proibitivo”.
“Si metta una mano sulla coscienza – conclude il Presidente dell’Associazione Don Gnocchi Voglia di Vivere – ed intervenga per risolvere questo problema che nel Vibonese sta diventando drammatico”.