A Reggio Calabria la seconda tappa del percorso condiviso tra i responsabili della massima assise dei Comuni calabresi capoluogo di provincia
Prosegue il percorso di confronto tra i presidenti dei Consigli comunali delle cinque città capoluogo della Calabria.
Dopo l’incontro inaugurale svoltosi a Catanzaro, è stata Reggio Calabria — presso Palazzo San Giorgio — a ospitare la seconda tappa di questa iniziativa, che punta a costruire una piattaforma stabile di dialogo interistituzionale su temi centrali per il futuro della regione.
L’iniziativa, promossa dal presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Gianmichele Bosco, ha visto la partecipazione a Catanzaro dei colleghi Vincenzo Marra (Reggio Calabria), Giuseppe Mazzuca (Cosenza), Mario Megna (Crotone) e Antonio Iannello (Vibo Valentia). A Reggio, invece, a fare gli onori di casa è stato proprio il presidente Marra, che ha accolto Bosco e Iannello; assenti per motivi personali i presidenti di Cosenza e Crotone.
Nel corso dell’incontro, ospitato nella suggestiva cornice di Palazzo San Giorgio, i presidenti ospiti hanno potuto visitare alcuni dei luoghi simbolo dell’istituzione comunale: l’Aula Pietro Battaglia, la Sala dei Lampadari, la Sala dei Sindaci e il Salotto Rosso.

Il tavolo di confronto ha approfondito le tre principali emergenze che accomunano i territori calabresi: lo spopolamento, che secondo le stime Svimez potrebbe portare alla perdita di circa 400.000 residenti entro il 2050, con gravi ricadute demografiche, economiche e sociali; le nuove povertà, in costante crescita e alimentate dalla crisi economica e dalla disoccupazione, che coinvolgono famiglie e cittadini di ogni fascia d’età; il tema della sanità, con un sistema regionale segnato da carenze di personale, strutture inadeguate e servizi non all’altezza dei bisogni della popolazione.
A questi temi si affiancano ulteriori priorità come le infrastrutture; la gestione delle risorse pubbliche; la siccità e la necessità di un utilizzo intelligente e sostenibile del territorio.
Nel suo corso degli interventi sono state evidenziate, unanimemente, le preoccupazioni legate all’Autonomia Differenziata, sottolineando il rischio concreto di una ulteriore marginalizzazione delle aree più fragili del Paese. Il timore di un progressivo impoverimento dei servizi essenziali e di una migrazione sempre più massiccia di giovani e professionisti è stato condiviso dai presidenti, che hanno ribadito la necessità di analisi territoriali puntuali.



Dai primi due incontri è emersa con forza la volontà comune di superare ogni logica campanilistica e rafforzare il ruolo dei Consigli comunali come luoghi di rappresentanza democratica e di proposta concreta. L’obiettivo finale è la redazione di un Documento congiunto, che raccolga dati, criticità e — soprattutto — soluzioni da sottoporre alle rispettive assemblee consiliari, allargando il confronto a università, ordini professionali e soggetti della società civile; l’obiettivo sarebbe quello di un consiglio comunale ad hoc in simultanea in tutti i capoluoghi delle 5 province.
Il prodotto di questo percorso partecipato dovrà incrociare il favore delle istituzioni regionali e nazionali, affinché il Governo centrale possa avere piena contezza delle istanze che provengono dai territori e assumere scelte politiche capaci di tradursi in risposte concrete.
In gioco non c’è soltanto il futuro, ma il presente di territori già storicamente fragili che oggi chiedono ascolto e strumenti per risollevarsi.
Le prossime tappe del percorso si terranno a Vibo Valentia, Crotone e Cosenza, per completare un itinerario di ascolto, sintesi e azione al servizio delle comunità calabresi