<p><strong><em>Alla sede del Parco delle Serre l’incontro pubblico promosso dal Coordinamento Controvento Calabria e da Italia Nostra</em></strong></p>



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<p>Nel silenzio profondo dei boschi delle Serre, dove la luce filtra tra i rami degli alberi, è risuonata una voce corale: “Rinnovabili sì, ma non così”. </p>



<p>Non uno slogan contro il progresso, ma un grido lanciato da amministratori, cittadini, studiosi e ambientalisti contro la proliferazione incontrollata degli impianti eolici in Calabria.<br>La sala conferenze del Parco naturale regionale delle Serre ha ospitato un incontro pubblico – promosso dal Coordinamento Controvento Calabria e da Italia Nostra, e moderato dal giornalista Sergio Pelaia – in cui si è discusso, senza retorica, del rischio che l’aumento vertiginoso di pale eoliche sul territorio possa causare una vera e propria devastazione ambientale.<br>“Viviamo nei territori maggiormente toccati e violentati da queste pratiche &#8211; ha affermato il sindaco Alfredo Barillari &#8211; È impensabile che le comunità locali non possano reagire. Serve rivedersi nei luoghi, fare attivismo sul posto, confrontarsi con tutti gli attori del territorio. Stiamo assistendo a controsensi enormi, spesso legittimati da deroghe che arrivano dall’alto”.<br>Il presidente del GAL Serre Calabresi, Marziale Battaglia, ha parlato della necessità di “un turismo autentico, lento, esperienziale”, contrapponendolo all’invasione delle pale eoliche: “Perché abusare dell’eolico in modo selvaggio? Io non voglio lasciare ai miei figli una distesa di turbine, ma piante di ulivo”.<br>Valentino Santagati, di Controvento Calabria, ha posto l’accento sulla portata civile e politica dell’iniziativa: “Questo è un raro momento di vita pubblica in un contesto sociale che da quindici anni soffre d’immobilismo. Stiamo assistendo a una distruzione sistematica del territorio a vantaggio di padroni lontani. È un fenomeno che rischia di trasformarsi in un olocausto ambientale. Qui si gioca il futuro delle nuove generazioni”.</p>



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<p><br>«È una battaglia giusta, senza bandiere – ha dichiarato Alfonso Grillo, commissario del Parco. – Siamo tutti convinti che sia corretto perseguire l’obiettivo del 30% di energia da fonti rinnovabili, come previsto dal piano nazionale, ma questo non può avvenire a discapito del nostro patrimonio naturalistico. Difenderlo è un dovere, non un capriccio: la transizione ecologica deve essere giusta, condivisa e coerente con i valori costituzionali e comunitari. Preciso che nessun sistema eolico sarà mai realizzato all’interno dell’area del Parco, essendo questo tutelato da leggi nazionali ed europee. Tuttavia, i confini di una riserva naturale sono definibili solo topograficamente: un ecosistema può essere influenzato anche da ciò che avviene intorno. Un impianto eolico attiguo al Parco, se realizzato – uso il condizionale perché voglio credere nel buon senso di chi ha il dovere di controllo – avrebbe effetti devastanti sul paesaggio, sulla fauna e sulla vegetazione. Il Parco delle Serre è molto più di un’area verde: è una leva di sviluppo sostenibile, su cui abbiamo investito in questi anni, lavorando sodo per rilanciare il territorio. Interventi di questo tipo rischiano di vanificare ogni sforzo».</p>



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<p><br>L’avvocato ambientalista Angelo Calzone ha denunciato una normativa favorevole solo agli interessi industriali: “La legge, così com’è scritta, permette a chi vuole colonizzare il territorio di farlo. Dobbiamo costruire barriere giuridiche, vincoli solidi, offrire strumenti ai decisori per dire ‘no’”.<br>Piero Polimeni, esperto in pianificazione energetica, ha rincarato la dose: “Sono oltre vent’anni che la Calabria aspetta un nuovo piano energetico. Le istituzioni fanno finta di lavorare. Serve una svolta, serve che i Comuni si dotino dei loro PSG, ma anche che ognuno di noi cambi stile di vita”.<br>A chiudere il cerchio, con uno sguardo che va oltre l’oggi, è stato Alberto Ziparo, docente di urbanistica all’Università di Firenze: “La politica calabrese manca di visione. Qui c’è un patrimonio immenso, ma ci siamo convinti che non valga niente. Bisogna liberarsi dall’idea di vuoto e cominciare a valorizzare davvero ciò che abbiamo. Le vere rivoluzioni partono dalla conoscenza”.<br>Al termine dei vari interventi si è aperto il dibattito, che ha coinvolto amministratori, associazioni e semplici cittadini, tutti convinti del fatto che il futuro non si può solo subire. Va scelto, costruito, difeso.</p>

Energia verde, ma non così: il territorio dice basta all’assalto eolico che cancella il futuro
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da redazione
- Categories: città e ambiente
- Tags: calabriaenergia verdeeolicoparco delle serre
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