Nel giorno in cui si riunisce il Consiglio comunale di Vibo Valentia, Giuseppe Calabria ufficializza l’uscita da Forza Italia per aderire al gruppo civico Cuore Vibonese
Una giornata che consolida il ruolo di leadership dell’ex consigliere regionale Vito Pitaro.
A pochi ore dalla seduta del consigli comunale, dopo incassato l’ingresso nel gruppo di Giuseppe Russo, eletto con Vibo Unica, ma che nell’immediatezza aveva annunciato di voler aderire all’area di riferimento dell’attuale dirigente di Noi moderati, con un comunicato ha annunciato il suo passaggio anche Giuseppe Calabria, eletto con Forza Italia ma da tempo in rotta di collisione con il suo principale sponsor, il deputato Giuseppe Mangialavori.
«Questo passaggio – spiega Giuseppe Calabria – rappresenta per me un momento di maturità politica. Sono stato eletto nella lista “Forza Vibo”, poi confluita in Forza Italia, ma la mia adesione a Cuore Vibonese è la naturale prosecuzione di un percorso politico avviato sei anni fa. Condivido pienamente la linea politica dell’on. Vito Pitaro, ex consigliere regionale e attuale coordinatore regionale del partito “Noi Moderati”, figura che svolge assiduamente politica, in prima persona, nei territori, sia nel momento in cui ha ricoperto incarichi che non, e che rappresenta un punto, l’ago della bilancia della politica vibonese. Chi sta con Vito Pitaro vince, chi si stacca, perde. Ringrazio infine l’on. Giuseppe Mangialavori e tutti i vertici locali di Forza Italia per il sostegno avuto in tutti questi anni».
E così, si rafforza significativamente la leadership di Vito Pitaro, che raccoglie intorno a sé i pezzi di centrodestra in “guerra” con la dirigenza dei rispettivi partiti, grantendo, con il suo peso politico, che la stessa coalizioni non si indebolisca, ulteriore merito che porta a guardare a lui come “ago della bilancia” (come detto, appunto, da Calabria).

Per effetto di cambiamenti, l’opposizione a Romeo – che, intanto, non dorme più sonni tranquilli guardando alla sua di coalizione – cambierà fisionomia: Cuore Vibonese diventa il gruppo più numeroso, con quattro eletti, tre scendono quelli di Forza Italia, due rimangono i civici di Identità territoriale, un consigliere a testa per Noi Moderati e per Fratelli d’Italia.