Perché non viene utilizzata la seconda TC che è in dotazione all’ospedale di Vibo Valentia? Perché tutto viene dirottato ai presidi più lontani di Catanzaro o di Reggio Calabria?
Finalmente abbiamo la TC! Ebbene sì, è proprio il caso di dirlo perché per giorni la sanità vibonese ha affrontato un disservizio che sistematicamente si presenta più volte l’anno. E lo fa, ahimè, nell’indifferenza più totale di chi dovrebbe tutelare la nostra sanità e trovare soluzioni piuttosto che abbandonare tutto al nostro ben noto “senso dell’arrangiarsi” che nel tempo ci ha portato verso una più che avvilente apatia.
La denuncia arriva da Alessia Piperno, delegato provinciale SMI (Sindacato Medici Italiani) per l’ASP di Vibo Valentia.
Il medico, rappresentante sul territorio del sindacato, chiarisce quindi quale sia l’attuale situazione sul territorio della provincia di Vibo Valentia: ” Occorre ricordare
un piccolo particolare. La provincia di Vibo Valentia ad oggi ha sei ambulanze dedite ai trasporti primari e secondari. Di queste, per ogni turno, se si possono contare tre medici si rende lode al cielo. Quindi sei ambulanze con un infermiere e un autista e qualche medico a turno se si è fortunati, devono provvedere ai trasporti primari, secondari, al territorio e spesso anche alla radiologia. Come detto, la TC dell’ospedale di Vibo Valentia risulta guasta più volte l’anno. “Ovviamente” considerando feste, festivi, sabato e domenica, ci vogliono anche 7 giorni per aggiustarla. Nel frattempo si opta per la TC di Tropea. Il paziente che accede all’ospedale di Vibo Valentia e ha bisogno di TC deve perciò essere trasportato fino a Tropea e da chi se non dal 118? Tuttavia non si possono eseguire i mezzi di contrasto (l’anestesista è a Vibo Valentia), quindi tutti i codici gialli e rossi che necessitano di TC vanno a Catanzaro o a Reggio Calabria. No, Lamezia Terme non viene considerata, non chiedetemi perché, forse è troppo vicina. Non credo bisogna precisare che per tali trasporti viene sempre interessato il 118. Ma l’ambulanza deve essere pure medicalizzata, quindi quei 2/3 (a volte uno) medici presenti a turno in tutta la provincia verranno utilizzati per ore ed ore lasciando il territorio senza ambulanza e senza medico”.
Una volta ricostruito questo tortuoso e farraginoso iter, Alessia Piperno pone tre domande ritenute, a suo parere legittime:
- Ma la seconda TC presente nel presidio ospedaliero di Vibo Valentia dal 2020 come mai non viene utilizzata?
- Con le strutture convenzionate presenti sul territorio non poteva essere stipulato un “accordo”, chiamiamolo così, per consentire quantomeno l’esecuzione delle TC più urgenti ovviando al temporaneo guasto, il tutto a beneficio del paziente?
- Come mai almeno in questi giorni nessuna anestesista si è recato presso il presidio ospedaliero di Tropea per consentire l’esecuzione dei mezzi di contrasto e consentire perciò al paziente quantomeno di restare in territorio vibonese?
“Sono solo domande, è chiaro – precisa il medico rappresentante sul territorio dello SMI – e mi auguro ci sia una risposta valida al perché nessuna soluzione è stata trovata per fronteggiare un problema così serio e che si verifica così frequentemente con un disagio più che importante per i pazienti e per i sanitari stessi. Siamo medici, facciamo diagnosi e terapia. Alle sedie a rotelle, ai lettini ed alla manutenzione degli strumenti diagnostici di certo non pensiamo noi. Piuttosto noi lavoriamo sempre, comunque e nonostante tutto”.
Amare le conclusioni alle quali giunge Alessia Piperno: “Probabilmente l’idea è che il 118 tutto può. Avranno confuso i dirigenti del Suem con una nuova classe di supereroi. Ma purtroppo non è così. Tutti i nostri sforzi risulteranno sempre vani senza l’interesse e il supporto di chi dovrebbe creare le condizioni per consentirci di ben lavorare. Nella speranza che simili disagi non si ripetano.