Itinerari di vacanza suggeriti dalla giornalista esperta nel settore dei viaggi e delle crociere, per i lettori di ViViPress
di Liliana Carla Bettini
Nella valle del Boyne, nell’Irlanda del Nord, si trova una delle più grandi concentrazioni di arte megalitica preistorica al mondo.
Fin da quando hanno imparato a coltivare la terra, uomini e donne hanno avuto la necessità di determinare con precisione il trascorrere delle stagioni. Al di là di una mera questione pratica, legata alle date di inizio dei lavori agricoli, gli uomini di circa 5.000 anni fa avevano bisogno di sapere che le cose andavano bene, che il ciclo della vita e della morte, così come era sempre avvenuto, continuava a essere regolato dalle stesse regole. Non è quindi difficile immaginare gli “sciamani” di quei tempi antichi tirare un sospiro di sollievo quando, ogni mattina del 21 dicembre, data del solstizio d’inverno nell’emisfero settentrionale, i primi raggi del sole avanzavano lentamente lungo il corridoio fino a illuminare le camere più profonde della tomba. Il sole aveva raggiunto la sua massima declinazione meridionale e, se tutto fosse andato bene, avrebbe iniziato la sua lenta progressione verso nord per portare una nuova primavera promettente e un’estate piena di abbondanza.
Le ultime datazioni ottenute per Newgrange (contea di Meath, Irlanda) indicano che l’enorme tumulo e la sua tomba a corridoio furono costruiti tra il 3.300 e il 2.900 a.C.
Vale a dire mille anni prima di Stonehenge e quasi mezzo millennio prima che i faraoni iniziassero a seppellirsi nelle grandi piramidi d’Egitto.
Gli uomini e le donne che vivevano nei dintorni della valle del Boyne, dove si trovano molti di questi monumenti megalitici, impiegarono più di 40 anni per costruire questa enorme tomba, con un diametro di 90 metri e un’altezza di più di 13 metri. Alla base, proprio dove il tumulo incontra il fertile suolo irlandese, i costruttori neolitici di Newgrange posero enormi pietre incise con simboli propiziatori, con cui cercavano di attirare il favore delle forze della natura.
Un imponente muro bianco fatto di piccole pietre di quarzite è rivolto verso il sole nascente, accentuando la spettacolarità del grande tumulo.


Una moltitudine di pietre nere, intervallate regolarmente, compongono una facciata ritmica che ancora oggi sorprende. Quando iniziarono gli scavi negli anni ’60, gli archeologi scoprirono i resti del muro bianco, che ricostruirono utilizzando la tradizione orale della zona; racconti e leggende parlano di questo luogo come della tomba di uno dei più importanti fiannas (guerrieri) della mitologia celtica, sebbene il nome Newgrange alluda all’uso della tomba come granaio per generazioni. Una fila di menhir circondava il tumulo, anche se si ritiene che siano stati collocati lì più di un millennio dopo la costruzione del cairn da parte delle prime società dell’età del bronzo che si insediarono lì.
Entrare tra le enormi rocce che costituiscono l’ingresso è come fare un viaggio indietro nel tempo. Le grandi lastre creano uno stretto passaggio con architrave lungo oltre 18 metri. Ci consigliano di toglierci gli zaini e capiamo subito il perché. In alcuni punti, il corridoio di enormi blocchi ci consente a malapena di muoverci lateralmente. Coloro che per primi entrarono in questa “grotta” nel XVII secolo raccontarono che per raggiungere la grande sala centrale bisognava strisciare. Oggi è un po’ più comodo. Il corridoio è pieno di strani simboli scolpiti nella roccia. Spirali, triangoli, cerchi, linee che formano meandri intricati… Nessuno ne conosce il significato.



Ciò che è fuor di dubbio è che questo corridoio rivolto a sud-est serviva a determinare il giorno esatto del solstizio d’inverno e che il sole, proprio come in quelle lontane e calde isole, svolgeva un ruolo fondamentale nella religione di quegli uomini e quelle donne. Il corridoio si apre su una stanza cruciforme chiusa superiormente da file successive di pietre che formano una falsa volta sigillata con argilla e piccoli ciottoli scolpiti. Il silenzio è sepolcrale. Una tomba magica.
Sul posto sono stati rinvenuti i resti carbonizzati di almeno cinque individui. Luogo di incontro con gli antenati? tomba dei grandi uomini e donne di quella società lontana?
Luogo di collegamento con forze soprannaturali attraverso i resti di antichi sacerdoti? Sacrifici umani? Forse un giorno lo scopriremo.