Entro il 30 maggio dovrà presentare una relazione dopo aver esaminato la documentazione clinica ed amministrativa ed acquisito dichiarazioni dal personale coinvolto
La comunità di Mesiano ha partecipato numerosa e commossa per dare l’ultimo saluto a Martina Piserà. Il rito funebre si è celebrato nella chiesetta di Maria Santissima della Neve. La giovane donna è morte nei giorni scorsi all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia con in grembo il figlio essendo al settimo mese di gravidanza. L’intera comunità, commossa, si è stretta attorno alle famiglie Piserà e La Scala. Il rito funebre è stato presieduto dal vescovo monsignor Attilio Nostro, il quale ha avuto parole di conforto per le famiglie duramente provate da questo dolore inatteso.
Intanto, con la delibera numero 167, oggi 7 maggio si è proceduto alla “Nomina della commissione ispettiva per l’accertamento dei fatti relativi al decesso della sig. Martina Piserà, avvenuto in data 4 maggio 2025, presso l’Uoc di ginecologia ed ostetricia del presidio ospedaliero di Vibo Valentia” (così si legge nella delibera).
Sono stati individuati e nominati i componenti della commissione. Si tratta del Prof. Giulio Di Mizio, Medico legale dell’Università Magna Grecia di Catanzaro (presidente), del dott. Salvatore Braghò, direttore sanitario aziendale, del dott. Sebastiano Macheda, direttore dipartimento emergenza urgenza del G.O.M.
Bianco Melacrino Morelli di Reggio Calabria, della Dott. ssa Marika Biamonte, Risk Manager AOU Renato Dulbecco di Catanzaro, e dell’avvocato Rosa Sabrina Caglioti, Dirigente Uoc Ufficio Legale.
Alla commissione è stato affidato il compito di acquisire ed esaminare la documentazione clinica ed amministrativa disponibile; acquisire eventuali dichiarazioni e chiarimenti dal personale coinvolto; redigere, entro il temine del 30 maggio 2025 una relazione conclusiva contenente le risultanze dell’indagine svolta.
L’indagine di questa Commissione nominata dall’ASP di Vibo Valentia, va ad aggiungersi all’indagine in corso ordinata, nell’immediatezza dei fatti, dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia