<p><strong><em>È scattata all’alba la vasta operazione antimafia che ha colpito le cosche Abbruzzese e Forastefano che operano a Cassano allo Ionio</em></strong></p>



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<amp-youtube layout="responsive" width="500" height="281" data-videoid="6bHrO12lBT4" title="Blitz dei carabinieri nella Sibaritide: cinque misure cautelari"><a placeholder href="https://youtu.be/6bHrO12lBT4"><img src="https://i.ytimg.com/vi/6bHrO12lBT4/hqdefault.jpg" layout="fill" object-fit="cover" alt="Blitz dei carabinieri nella Sibaritide: cinque misure cautelari"></a></amp-youtube>
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<p>È scattata all’alba la vasta operazione antimafia che ha colpito le cosche Abbruzzese e Forastefano che operano nella sibaritide, in particolare a Cassano allo Ionio.</p>



<p>I Carabinieri hanno arrestato Nicola Abbruzzese, alias “semiasse”, ritenuto un elemento apicale dell’omonimo clan, e sua moglie, Finizia Pepe. Coinvolti nell’operazione anche Pasquale Forastefano, legato a una nota cosca criminale operante nell’area sibarita, Marco Abbruzzese e Francesco Faillace, in 4 sono finiti in carcere, mentre uno di loro è stato sottoposto al divieto di dimora.</p>



<p>Le accuse che vengono contestate a vario titolo agli indagati sono di associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità di agevolazione mafiosa.</p>



<p>Dalle indagini, partite dalle denunce presentate da due imprenditori che hanno raccontato di alcuni tentativi di estorsione di denaro, corroborate anche delle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, sarebbe emerso che il gruppo criminale avrebbe esercitato un controllo asfissiante sul territorio attraverso sistematiche azioni intimidatorie e un rodato sistema di estorsioni. L’operazione odierna, denominata “Last Bird” e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza, ha permesso di ricostruire le intricate dinamiche criminali e i rapporti di forza tra le diverse consorterie mafiose attive nell’Alto Ionio cosentino, ipotizzando che le estorsioni fossero finalizzate a reperire i fondi necessari a garantire il sostentamento dei sodali, con particolare riferimento a quelli detenuti, e i loro familiari.</p>



<p>In particolare a Nicola Abbruzzese, presunto reggente della clan è stata contestata l’associazione mafiosa, mentre a sua moglie si contesta invece di averlo aiutato nella gestione della contabilità e facendo da intermediaria nelle comunicazioni tra gli associati.</p>

Blitz dei carabinieri nella Sibaritide: cinque misure cautelari (VIDEO)

- Categories: cronaca
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