Un interessante appuntamento del Maggio dei Libri a Vibo Valentia che ha raccolto un pubblico numeroso e partecipe. Una serata per riscoprire il valore della Poesia
Come mai ancora oggi poesia? Cos’è oggi la poesia?
In una società ipertecnologica, come quella attuale, a molti può venire il dubbio che i versi siano destinati a perdere la propria funzione esaltante dello spirito umano, fino a scomparire del tutto.
La freddezza, la razionalità, l’esaltazione di tutto ciò che è meccanico, sembrano quasi far trasparire una mancanza di fiducia che l’uomo ha in se stesso, quindi, una caduta di interesse verso ciò che l’uomo costruisce, a vantaggio della macchina, cui egli delega sempre più compiti di responsabilità delegando all’intelligenza Artificiali, lasciandosi gestire da algoritmi basati su effimeri like.
Il Maggio dei Libri a Vibo Valentia ha offerto una pagina profonda di riflessione attraverso la presentazione della raccolta di versi di Tonino Fortuna “Oltre le Apparenze” edito da Libritalia.
L’appuntamento ha chiamato a raccolta un pubblico eterogeneo – giovani e meno giovani, studenti ed intellettuali, curiosi, amici e politici – che si sono dati appuntamento, riempiendo la Sala di Palazzo Gagliardi con la voglia di scoprire un aspetto diverso della personalità dell’autore, il giornalista Tonino Fortuna, che, spogliatosi della consueta veste di cronista, ha mostrato una parte di sé inedita ai più, ma non a chi, conoscendolo da tempo, gli attribuisce a ben ragione uno spessore di intellettuale completo e profondo, che finalmente traspare attraverso i versi che compongono questa silloge che si consiglia di leggere e rileggere per coglierne gli aspetti più acuti.
Introdotto dall’assessore alla Cultura Stefano Soriano, con il direttore editoriale di Libritalia, Simona Toma, chiamata a spiegare come nasce, come si concepisce un libro, operazione complessa che diviene ancora più articolata ed impegnativa quando si tratta di poesie. Un racconto, quello di Simona Toma, che parte dall’inizio, ovvero dalla scoperta di un poeta che fino ad un attimo prima continuava a nascondersi dietro la veste quotidiana del giornalista, per cui la prima operazione è stata quella di convincerlo a mostrarsi in questo aspetto insolito e addirittura intimo.
Ed è toccato ad un altro giornalista, con la passione a sua volta della poesia, spiegare, provocare con domande e ragionamenti in modo che Tonino Fortuna fosse disposto ad aprirsi ulteriormente e raccontarsi “Oltre le Apparenze”, come aveva accettato di fare con la pubblicazione di questo libro.
È stato, quindi, Maurizio Bonanno a delineare la funzione della poesia, che è una posizione dello spirito; un atto di fede; meglio, di fiducia in quello che l’uomo fa. A suggerire che la poesia può sopperire a tutto: è quasi un rifugio, un tesoro inesauribile di umanità, oltre che necessità di vita; una posizione dello spirito, uno spiraglio di umanità che si apre, in risposta all’esaltazione di ciò che è meccanico e quindi freddo, arido, staccato. Ricordando come la poesia fu definita, descritta e spiegata nella sua funzione da Gabriele D’Annunzio: «Nell’imitazione della natura, nessun istrumento d’arte è più vivo, agile, acuto, vario, multiforme, plastico, obbediente, sensibile, fedele…».
Perché quella di Tonino Fortuna è una poesia che attraversa i sentimenti, tramite versi lievi, intensi, ruvidi e penetranti, sospesi tra il reale e il surreale, tra eventi che invadono l’intimità, in un mescolarsi di parole dolci, aspre, delicate, violente, contraddittorie come, d’altronde, sono i sentimenti di anime sensibili. Poesie che non descrivono, ma evocano; non spiegano, ma sussurrano, creando un’atmosfera in cui il lettore si trova immerso in un dialogo intimo con se stesso. C’è, in questi suoi versi, una fusione di anime, un intreccio tra l’io lirico e l’altro, tra il presente tangibile e un altrove immaginato. Momenti durante i quali le parole si fanno materia viva, spesso dolci, talvolta contraddittorie e violente, proprio come i sentimenti che le generano. Non dimenticando che vi è poi una funzione sociale del raccontare la vita tramite i versi e Tonino Fortuna non si sottrae in alcune sue composizioni. E sviluppa così un’altra qualità principale: non solo evocare, ma ispirare.



Una scoperta dell’artista Tonino Fortuna, grazie a questo appuntamento inserito nel cartellone del Maggio dei Libri a Vibo Valentia, che ha mostrato una faccia diversa ed interessante dell’autore, come evidenziato anche dal sindaco Enzo Romeo (presente insieme al presidente del consiglio comunale Antonio Iannello, l’assessore Marco Miceli ed il consigliere regionale Raffaele Mammoliti), che non si è sottratto all’invito a dire la sua con un intervento che ha spaziato nel tracciare le sensazioni provate nello scoprire un profilo meno conosciuto e particolarmente interessante dell’uomo Fortuna.
Tonino Fortuna che, attraverso le sue poesie, ha riportato in luce ciò che è la sua personalità a tutto tondo, nel racconto quotidiano con i suoi allievi (alcuni die quali presenti a Palazzo Gagliardi), lui che è docente di Lettere stimato e considerato, come evidenziato da Raffaele Suppa, suo dirigente scolastico al Liceo Colao,



Una serata per celebrare il trionfo della poesia che, attraverso la raccolta “Oltre le Apparenze”, si è rivelata come necessaria ancora di più in un mondo come l’attuale: la poesia non potrà cessare mai di esistere…senza la poesia avremmo l’uniformità della natura, i misteri dell’Universo belli e risolti; risolto il dolore e il bisogno del conforto, finito l’amore, cessata la bellezza. E si conferma l’unico modo in cui esprimersi per colpire i sentimenti, l’immaginazione, suscitare ricordi e desideri.
Ed allora, come accaduto in questa serata, la poesia farà battere, se mai, il cuore, piuttosto che le mani!