Alcuni di loro avrebbero fornito un significativo contributo alle attività criminose delle famiglie “TEGANO”, “ALVARO”, “PIROMALLI”, “PESCE”, “BELLOCCO” e “LIBRI”
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), ha portato a termine un’operazione che ha consentito di applicare una serie di misure di prevenzione patrimoniali, tra sequestri e confische, per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro.
Questi provvedimenti nascono dall’analisi e dalle comparazioni dei redditi ufficialmente dichiarati sproporzionati rispetto agli effettivi patrimoni accumulati negli anni da parte di persone che ricoprono posizioni di rilievo all’interno di importanti cosche della ‘ndrangheta, essendo contigui o operativi all’interno di rilevanti articolazioni territoriali attive sia nella città di Reggio Calabria e sia nel territorio ricompreso nella fascia tirrenica e per questo ne è stata accertata la cosiddetta “pericolosità sociale”.
Alcuni di loro avrebbero fornito un significativo contributo alle attività criminose delle famiglie “TEGANO”, “ALVARO”, “PIROMALLI”, “PESCE” e “BELLOCCO”.
Il provvedimento è stato emesso, nei confronti di 15 destinatari, e ha riguardato, tra l’altro, 47 immobili di cui 28 fabbricati e 19 terreni, 3 ditte individuali operanti nei settori del commercio al dettaglio di ricambi per autoveicoli, del commercio all’ingrosso di rottami, dei trasporti e agricolo, quote di partecipazione di una società operante nel settore della lavorazione delle pietre e del marmo, 6 autoveicoli, 2 orologi di lusso, risorse finanziarie e denaro contante, per un valore complessivo stimato pari a circa 6 milioni di euro.
Tra i beni oggetto di confisca, è stato anche incluso un illecito credito tributario dall’ingente valore, individuato e sottoposto a sequestro d’urgenza appena prima del tentativo di incasso da parte di un noto esponente della cosca “LIBRI”.