Il sindaco dichiara di voler “proseguire sulla strada della modernizzazione, implementando i servizi digitali che sono in grado di abbattere le distanze col cittadino”
Una bella affermazione per Vibo Valentia nell’Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo, curata da Fpa (del gruppo Digital 360) per Deda Next che è stata presentata al Forum PA 2025 che si è concluso nella capitale. A rappresentare l’ente, in qualità di responsabile fondi Pnrr, il segretario generale Domenico Libero Scuglia.
Il Comune di Vibo Valentia è stato annoverato tra i 50 con “buon livello di maturità digitale” (il più alto), insieme a realtà come Roma e Milano, Bologna e Torino. Lo studio misura i progressi delle 110 città capoluogo nella transizione verso una pubblica amministrazione digitale, interoperabile e integrata. C’è una progressione importante, dovuta principalmente agli sforzi compiuti con il Pnrr.
“Il nostro Comune – dichiara il sindaco Enzo Romeo – vuole proseguire sulla strada della modernizzazione, implementando sempre di più i servizi digitali che sono in grado di abbattere le distanze col cittadino”.
Progettualità che hanno consentito all’ente di dotarsi di software digitali come ad esempio la scrivania virtuale, grazie alla quale è stata abbattuta la diffusione di atti cartacei, anche in un’ottica green; o ancora lo sviluppo dei servizi digitali di pagamento, con cui oggi il cittadino vibonese può interfacciarsi per procedere al pagamento dei servizi direttamente da smartphone, o anche semplicemente per pagare una sanzione amministrativa.
“Con il lancio del nuovo sito istituzionale – aggiunge l’assessore all’Innovazione tecnologica, Luisa Santoro – stiamo cercando, di pari passo, di incrementare la qualità dei servizi erogati, cercando di rispondere in maniera tempestiva alle istanze dei cittadini e fornendo tutti gli strumenti utili all’utenza”.
Sono tre gli indici considerati che portano al risultato sintetico secondo il modello di Data Next:
- Digital Public Services (disponibilità e qualità dei servizi online offerti dai Comuni);
- Digital PA (che riguarda l’integrazione di servizi con le piattaforme digitali del modello nazionale di riferimento disegnato da Agid come Spid, Cie, PagoPa, l’App IO, cui si è aggiunta la piattaforma Send cioè la piattaforma delle notifiche digitali);
- Digital Data Gov che riguarda l’interoperabilità dei dati (cioè come i dati vengono effettivamente utilizzati e condivisi dai comuni) e misura il livello di adesione dei Comuni alla Pdnd (Piattaforma Digitale Nazionale Dati).
Otto Comuni sotto i 50mila abitanti entrano nella fascia alta, contro i tre dell’anno scorso, e tra questi Vibo Valentia che passa da medio-alto a buono. Un movimento che accorcia le distanze tra Nord e Sud, tra città metropolitane e borghi.
Grazie alle ingenti risorse destinate all’innovazione, le città hanno potuto ripensare i loro sistemi in chiave digitale, soprattutto nel miglioramento dell’interazione con il cittadino. La principale sfida dei prossimi mesi, oltre al pieno completamento dei progetti, sarà la sostenibilità delle soluzioni realizzate e il mantenimento nel lungo periodo.