Il centrodestra già al primo turno supera il 50% e si prende la maggioranza in Consiglio. Malgrado ciò, le prime due liste più votate sono il PD e quella a sostegno di Bevilacqua
A Lamezia Terme si va al più classico dei ballottaggi – tra centrodestra e centrosinistra – ma la geografia del prossimo Consiglio comunale è già disegnata. Un paradosso, se si vuole, ma è il bello della democrazia.
Perché se il candidato di centrodestra, Murone, si è fermato al 44.05%, non così è per i partiti che lo hanno sostenuto, che hanno già sfondato la soglia del 50% – esattamente hanno ottenuto il 52.25% -ed hanno conquistato la maggioranza relativa in Consiglio.
L’analisi approfondita del voto a Lamezia Terme, consegna un quadro composito e contradditorio, perché, se salta all’occhio il quasi 10% in meno di voti raccolto dal candidato del centrodestra rispetto alla sua coalizione, altri aspetti sono da prendere in considerazione.
Ad esempio, Doris Lo Moro, si ferma al 31.77% e di certo deve molto al traino del suo partito, il PD, che a Lamezia si afferma come la lista più votata in questa tornata elettorale, con il 13.87%; contraddizione stridente questa, perché il PD si trova ad essere il primo partito in un consiglio a maggioranza di centrodestra, con Fratelli d’Italia a guidare la coalizione avendo ottenuto il 10.87%, a prescindere da chi sarà il nuovo sindaco. Con un dato aggiuntivo, ma non trascurabile, anzi: dietro il PD, la lista più votata, con il 12.14%, c’è quella di “Gianpaolo Bevilacqua Sindaco Del Popolo”, ovvero quela sostegno del candidato indipendente, evidentemente debole solo perché non in possesso di un numero di liste sufficiente ad appoggiarlo avendo preso, lui da solo, quasi il 10% di voti in più rispetto alla sua coalizione.

Non c’è dubbio, quindi, che a Lamezia Terme abbia giocato un ruolo preponderante il voto disgiunto, che si conferma essere un valore aggiunto nel dare forza alla libertà di espressione di voto del singolo elettore, un dato di grande valenza democratica.

Ed allora, se il centrodestra è chiamato a capire cosa non ha funzionato nell’appeal del suo candidato a sindaco, che comunque va al ballottaggio con un vantaggio di partenza dal doppio valore (il prossimo consiglio comunale è già a maggioranza di centrodestra), il Pd deve riflettere sul fatto che le altre 4 liste a sostegno di Doris Lo Moro non hanno retto il suo passo lasciandosi staccare significativamente da un centrodestra che, nell’attesa, ha già comunque conquistato il civico consesso.

Dunque, le urne a Lamezia Terme non hanno decretato il sindaco, ma già all’esito del primo turno, offrono un dato politico più o meno chiaro di come sia la geografia politica in città.