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Libera ha presentato il Rapporto “Diario di Bordo. Storie, dati e meccanismi delle proiezioni criminali nei porti italiani”

diario di bordo 2025 2

&NewLine;<p><strong><em>Tra il 1994 e il 2023&comma; in Calabria sono 56 i clan censiti che hanno operato in attività di business illegali e legali in nove porti calabresi e nei porti toscani&comma; campani&comma; liguri<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In Calabria il porto di Gioia Tauro nel corso del 2024 ha fatto registrare 8 casi di criminalità&comma; conquistando la maglia nera a livello regionale&period; Gli altri due porti interessati sono Villa San Giovanni e Catanzaro&period; Il porto di Gioia Tauro si conferma&comma; uno dei principali snodi commerciali del Mediterraneo&comma; come hub italiano per il traffico internazionale di cocaina&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nel 2024 sono state sequestrate nel porto di Gioia Tauro circa 3&comma;8 tonnellate di cocaina&period; Le tre scoperte più rilevanti sono avvenute a maggio &lpar;250 chili provenienti dall’Ecuador&rpar;&comma; a settembre &lpar;280 chili&rpar; e a ottobre &lpar;790 chili&rpar;&period; Queste tre spedizioni avrebbero avuto sul mercato un valore complessivo di quasi trecento milioni di euro&period; Inoltre nel Porto di Gioia Tauro è avvenuto l’unico caso di traffico illecito di armi&period; Finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria&comma; nell’ambito di un’attività condotta in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e Monopoli e coordinata dalla Procura di Palmi&comma; hanno sequestrato sei container provenienti dalla Cina che trasportavano componenti per l’assemblaggio di generatori eolici di energia elettrica&period; Ma in verità questi si sono rivelati essere elementi componibili del Wing Loong II&comma; un modello di drone sviluppato in Cina per missioni di ricognizione che può arrivare a portare 12 missili aria-superficie&comma; armi &OpenCurlyDoubleQuote;travestite” da generatori eolici di energia elettrica&comma; cavalli di Troia utilizzati per far arrivare droni da guerra in Libia&comma; paese su cui è stato imposto dalle Nazioni Unite un embargo proprio sulla consegna di armi&period;  <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Complessivamente nel triennio 2022-2024 sono 365 gli eventi criminali nei porti italiani&comma; uno ogni 3 giorni&comma; con il 2022 anno peggioro con 140 eventi criminali&period; In totale sono 42 i porti italiani in cui sono emersi eventi di illegalità nell’ultimo triennio&comma; di cui 32 di rilevanza nazionale&period; In Calabria sono stati 18 casi di criminalità con Gioia Tauro leader regionale con 14 casi&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&OpenCurlyDoubleQuote;I numeri &&num;8211&semi; scrive Libera nel Rapporto &&num;8211&semi; non lasciano molti margini di dubbio&period; Siamo davanti a una recrudescenza repressiva che testimonia&comma; da un lato&comma; la persistenza dell’azione dei criminali e&comma; dall’altra&comma; conferma il lavoro importante svolto da forze dell’ordine&comma; enti di controllo e magistratura&period; E dovrebbe sollecitare risposte coerenti ed efficaci da parte di chi ha responsabilità politiche e istituzionali”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Analizzando le relazioni della Direzione Nazionale Antimafia e della Direzione Investigativa Antimafia&comma; pubblicate tra il 1994 e il 2023&comma; i clan censiti che hanno operato in attività di business illegali e legali sono 109&comma; con 69 porti italiani che sono stati oggetto di proiezioni criminali&period; Tra i 69 porti individuati&comma; 38 porti sono di rilevanza economica nazionale&period; Un dato preoccupante se si pensa che questi ultimi sono 58 in totale&period; Significa che il 65&comma;5&percnt; dei principali porti commerciali italiani è stato esposto a interessi di gruppi di criminalità organizzata&period; Un fenomeno che ha investito tutto il Paese&comma; da Nord a Sud&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Dall’analisi delle relazioni istituzionali emerge come ben 26 gruppi criminali sono stati interessati ad affari legati ai porti&period; In Calabria sono 55 clan censiti operanti in 9 porti calabresi e nei porti di Napoli&comma; Salerno&comma; Genova&comma; Livorno&comma; Trieste&comma; La Spezia&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È opportuno sottolineare come gli interessi dei gruppi criminali&comma; e in particolare di alcuni clan mafiosi&comma; si sia manifestato anche nelle attività di business legale&comma; talvolta anche in porti non primari da un punto di vista commerciale&comma; ma che hanno comunque rappresentato una possibile occasione di sfruttamento&period; Alcuni esempi sono in questo senso paradigmatici&period; Se si guarda alla Calabria&comma; il porto di Tropea è stato oggetto di interesse da parte del clan La Rosa in attività legate ai servizi connessi al trasporto marittimo e da parte del clan Mancuso per il trasporto marittimo di passeggeri&semi; nel porto di Isola Capo Rizzuto&comma; invece&comma; si sono manifestate le infiltrazioni del clan Arena per quanto riguarda la preparazione del cantiere edile e sistemazione del terreno&semi; a Corigliano Calabro il clan Straface si è interessato dei servizi di gestione di pubblici mercati&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-gallery has-nested-images columns-default is-cropped wp-block-gallery-1 is-layout-flex wp-block-gallery-is-layout-flex">&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img data-id&equals;"35559" src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;05&sol;diario-di-bordo-2025&lowbar;1&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-35559"&sol;><&sol;figure>&NewLine;<&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&OpenCurlyDoubleQuote;Libera si occupa da trent’anni di mafie e corruzione&colon; nell’arco di questi tre decenni abbiamo seguito i movimenti delle organizzazioni criminali nei luoghi dove si generano potere&comma; denaro e controllo&period; I porti &&num;8211&semi; dichiara Francesca Rispoli&comma; copresidente di Libera &&num;8211&semi; in questo senso&comma; non sono solo snodi della logistica e del commercio internazionale&comma; ma veri e propri territori strategici in cui si concentrano interessi economici&comma; infrastrutturali e criminali&period; Questi luoghi&comma; apparentemente &OpenCurlyDoubleQuote;di passaggio”&comma; sono in realtà porte d’ingresso e di uscita per traffici leciti e illeciti&period; Sono spazi in cui mafie e corrotti trovano terreno fertile per operazioni di contrabbando&comma; traffico di droga&comma; frodi fiscali&comma; ma anche per inserirsi nelle catene logistiche legali&comma; infiltrare imprese&comma; pilotare appalti&comma; e riciclare denaro&period; L’analisi delle attività criminali nei porti rivela non solo la pervasività della criminalità organizzata&comma; ma anche le vulnerabilità del sistema pubblico e privato che li gestisce&period; In un contesto in cui miliardi di euro di fondi pubblici sono destinati all’ammodernamento e allo sviluppo delle infrastrutture portuali — anche attraverso il PNRR — è essenziale accendere i riflettori su questi luoghi&&num;8221&semi;&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&&num;8220&semi;Il report &&num;8211&semi; conclude Francesca Rispoli&comma; copresidente di Libera- nasce&comma; quindi&comma; dalla volontà di colmare un vuoto di conoscenza e di offrire uno strumento di lettura per cittadini&comma; istituzioni e operatori del settore&comma; per comprendere come e dove si manifestano gli interessi criminali nei porti italiani&comma; con l’auspicio di rendere questi luoghi meno permeabili alle infiltrazioni mafiose e corruttive”&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>&OpenCurlyDoubleQuote;Questo report – afferma Giuseppe Borrello&comma; Referente regionale di Libera in Calabria – evidenzia come gli interessi della &OpenCurlyQuote;ndrangheta non riguardano solo il porto di Gioia Tauro&comma; ma anche i porti più piccoli calabresi per la gestione di servizi vari&period; Una situazione che meriterebbe una particolare e costante attenzione da parte dei decisori politici vista la centralità del sistema portuale per l’economia della nostra regione&period; Un tema che ricorre solo in occasione dei maxi-sequestri di droga&comma; ma che necessita un’analisi più ampia del fenomeno per intervenire non solo in ottica repressiva&comma; ma soprattutto&comma; in quella preventiva attraverso il rafforzamento del coordinamento tra autorità giudiziaria&comma; forze dell’ordine&comma; autorità pubbliche presenti nel porto e imprese private che lì operano per promuovere politiche di sviluppo coerenti con la necessità di rendere gli scali meno esposti ai rischi criminali e corruttivi&period; A proposito di sviluppo è importante ricordare che&comma; nonostante le varie crisi internazionali&comma; il porto di Gioia Tauro&comma; nel 2024&comma; ha registrato un nuovo record in termini di container movimentati&period; A dimostrazione del fatto che il porto di Gioia Tauro&comma; con un retroprto più accogliente e attrezzato per renderlo maggiormente integrato con il resto del territorio regionale e nazionale&comma; avrebbe tutte le carte in regola per diventare volano per lo sviluppo della Calabria e dell’intero paese&semi; simbolo di una contronarrazione della nostra regione”&period;<&sol;p>&NewLine;

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