[adrotate group="4"]

Una carezza del Papa alla nostra diocesi: Francesco, il piccolo di Jonadi, abbracciato da Leone XIV

Oggi in piazza San Pietro nel giorno del Giubileo delle Famiglie, dove ha preso parte anche la Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea guidata dal Vescovo

di don Salvatore Danilo D’Alessandro

Una giornata straordinaria, luminosa di grazia e di emozione, si è svolta oggi in Piazza San Pietro in occasione della 59ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, unita al Giubileo delle Famiglie, dei Nonni, dei Bambini e degli Anziani, nel cuore di questo Anno Santo.
Una celebrazione solenne presieduta da Papa Leone XIV, che ha riunito in un unico grande abbraccio spirituale le generazioni, le famiglie, i piccoli e gli anziani, veri custodi della memoria e testimoni della speranza.

A questo evento ha preso parte anche la Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, con una significativa rappresentanza della zona pastorale di Pizzo e Soriano, guidata dal Vescovo e dal responsabile dell’ufficio diocesano pellegrinaggi don Salvatore Danilo D’Alessandro e accompagnata dai sacerdoti don Salvatore Santaguida, don Vincenzo Zappia, don Vincenzo Nano, don Rocco Suppa e dall’incaricato della pastorale della Famiglia, don Mimmo Muscari.

Ma è stato un gesto, tenero e sorprendente, a segnare in modo indelebile la partecipazione della diocesi. Poco prima della celebrazione eucaristica, come è consuetudine, il Santo Padre ha attraversato la piazza per salutare i pellegrini. In un momento di particolare intensità umana e spirituale, si è fermato e ha accolto tra le sue braccia il piccolo Francesco, figlio della coppia Gentile-Cosmano di Jonadi, appartenente al Cammino Neocatecumenale.

Il bimbo, con la semplicità disarmante che solo i piccoli sanno donare, ha rivolto al Papa una richiesta speciale: pregare per tutte le famiglie della diocesi e per i bambini di tutto il mondo. Un momento commovente, che ha toccato il cuore di tutti i presenti: Francesco è stato sollevato tra le braccia dalla scorta del Papa e affidato direttamente al Santo Padre, che lo ha stretto teneramente a sé, ricambiando con uno sguardo carico di benevolenza e una benedizione paterna.

Quel gesto – tanto semplice quanto profondo – ha assunto un valore simbolico potente: in quel bambino c’erano tutte le nostre famiglie, le nostre comunità, le speranze dei piccoli e i sogni degli anziani. La Chiesa ha vissuto in quell’abbraccio un segno profetico: i più piccoli non solo sono accolti, ma diventano anche portavoce delle istanze più vere e universali, come la pace, la fede, la famiglia e l’amore.

Papa Leone XIV, nella sua omelia, ha voluto sottolineare il ruolo essenziale della famiglia come “luogo di ascolto, scuola di umanità e palestra di comunione”, ribadendo che “la comunicazione più bella nasce dall’amore condiviso tra le generazioni”. Le sue parole, unite a quell’immagine vivissima del piccolo Francesco tra le braccia del Successore di Pietro, resteranno scolpite nella memoria dei fedeli come una carezza di Dio alla nostra diocesi.

La partecipazione della Chiesa di Mileto-Nicotera-Tropea a questo evento non è stata solo un atto di presenza, ma una testimonianza di comunione ecclesiale, un segno di appartenenza viva e grata alla Chiesa universale, che riconosce nel Papa il centro della carità e dell’unità.

È proprio nei piccoli gesti che il Vangelo si fa carne. E oggi, tra le colonne di Piazza San Pietro, il Vangelo ci ha sorriso attraverso l’abbraccio del Pastore della Chiesa universale e gli occhi innocenti di un bambino.

Exit mobile version