Alcune riflessioni in occasione di questa Giornata di celebrazioni, da parte del Presidente della sezione UIR di Vibo Valentia, Maurizio Bonanno
Appena pochi giorni fa, gli Insigniti al Merito della Repubblica della sezione di Vibo Valentia mi hanno concesso l’onore di assumere la Presidenza della sezione dell’UIR ed oggi, proprio in questa veste, mi ritrovo a vivere la ricorrenza del 2 giugno.
Una straordinaria coincidenza che mi ha convinto a rivolgere una riflessione pensando a questo giorno, che rappresenta il momento per eccellenza per celebrare il nostro Paese e per sentirci, in questa circostanza, ancora più orgogliosamente italiani.
Non c’è retorica in queste parole, né nazionalismo. Ciò che voglio esprimere è un forte senso di patriottismo. L’amore per la mia cultura, le mie origini, la mia storia, che fanno parte di me e che ho sempre custodite come importanti tesori.
Il nostro Paese – pur con tutti i suoi difetti – ci ha permesso di vivere in una condizione di libertà e di uguaglianza, al riparo da ogni tipo di costrizioni. A ciascuno è stata data la possibilità di crescere, di studiare e di accedere a qualsiasi professione desiderasse attraverso quella sorta di “ascensore sociale” che ha consentito lo straordinario sviluppo di uno Stato, di una Repubblica democratica, tutto sommato ancora giovane, quale è la nostra Italia.

E tutto ciò proprio a partire da quel 2 giugno 1946, quando si andò a votare per scegliere tra monarchia e Repubblica, facendo, altresì, accedere al voto, per la prima volta senza distinzione alcuna, anche le donne.
Tutto ebbe inizio in quel 2 giugno 1946, data storica che va sempre festeggiata, ovunque c’è un italiano nel mondo, perché segna un passaggio molto importante per il nostro paese. Da quel giorno, da quel 2 giugno 1946, per la nostra Patria si aprì una nuova era, una nuova pagina di storia che arriva fino a noi.
Proprio per questo, il 2 giugno è un’occasione per riflettere sull’importanza della libertà, della democrazia e del patrimonio storico che ha portato alla nascita della Repubblica Italiana.
Le celebrazioni in tutto il Paese devono essere considerate come un promemoria dei valori essenziali su cui si fonda la nazione e un invito a continuare a lavorare per un futuro migliore. La Festa della Repubblica è un momento di orgoglio e unità per tutti gli italiani e rappresenta l’eredità della lotta per la libertà e la giustizia sociale.
La libertà, che è uno dei valori fondamentali, sancita nella Costituzione del 1948, che stabilisce i diritti e le libertà dei cittadini, garantendo l’uguaglianza, la giustizia sociale e il rispetto della dignità umana. E questa nostra Repubblica è stata pensata dai Costituenti per rappresentare un sistema di governo in cui il potere è esercitato dal popolo attraverso il voto e la partecipazione democratica.
D’altronde, le radici storiche della Repubblica Italiana risalgono all’antica Roma e alla sua res publica. Un concetto di res publica che implicava che il potere fosse nelle mani del popolo e che i cittadini fossero coinvolti nella gestione degli affari pubblici, un modello di governo che sin da allora si basava sulla divisione del potere tra diverse istituzioni, tra cui il Senato e l’Assemblea del popolo, per garantire che nessun individuo o gruppo detenesse un potere assoluto.
Principi che – come ricorda il Presidente Sergio Mattarella nel suo discorso in occasione del 2 giugno di quest’anno – rappresentano il “patto tra popolo e istituzioni, fondato sui principi di libertà, democrazia e solidarietà, ispirato alla centralità della dignità umana e del lavoro”. Costituzione che, come ribadito dal Presidente della Repubblica, seppe realizzare, con il concorso di posizioni e culture plurali, una sintesi di valori condivisi e avviare la ricostruzione e il rilancio sociale ed economico dell’Italia”.
A noi tutti, quindi – quali cittadini italiani, ma soprattutto noi Insigniti al Merito della Repubblica – il compito di attuare in concreto, come ci invita il Presidente Mattarella, gli ideali costituzionali, di renderli vivi nella società quale costante criterio ispiratore delle scelte: missione mai esaurita, affidata ogni giorno anzitutto alla premura di quanti, con dedizione e competenza, prestano la loro opera nelle istituzioni e nella società civile.
Cav. Maurizio Bonanno Presidente Sezione UIR Vibo Valentia