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Arriva l’estate e la Calabria non è ancora pronta per un vero turismo sostenibile

grotticelle

&NewLine;<p><strong><em>Piccoli imprenditori&comma; nuove iniziative giovanili&comma; associazioni culturali e realtà locali stanno cercando di cambiare rotta&comma; puntando sulla qualità&comma; sull’autenticità e sulla sostenibilità<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Con l’arrivo dell’estate&comma; le spiagge calabresi iniziano a popolarsi di turisti&comma; attratti da un patrimonio naturalistico unico&comma; un mare cristallino e una tradizione enogastronomica d’eccellenza&period; Eppure&comma; come ogni anno&comma; la Calabria si presenta al grande appuntamento con la stagione estiva con ritardi&comma; carenze strutturali e una generale sensazione di impreparazione&period; Una situazione che non solo penalizza l’immagine della regione&comma; ma rischia di compromettere lo sviluppo di uno dei settori chiave per l’economia locale&colon; il turismo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La Calabria vanta 800 chilometri di costa&comma; borghi storici incastonati tra montagne e colline&comma; siti archeologici di rilievo&comma; parchi nazionali e una biodiversità invidiabile&period; Tuttavia&comma; queste risorse vengono troppo spesso valorizzate in modo frammentario o sporadico&period; A mancare è una visione strategica&comma; integrata e di lungo periodo che trasformi il turismo in una leva di crescita stabile&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La regione continua a promuoversi come &OpenCurlyDoubleQuote;terra autentica” e &OpenCurlyDoubleQuote;scrigno di natura incontaminata”&comma; ma la realtà – sul campo – è ben più contraddittoria&colon; infrastrutture carenti&comma; politiche ambientali inconsistenti e un modello economico che sembra ignorare le basi stesse della sostenibilità&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Uno dei principali ostacoli allo sviluppo turistico calabrese è rappresentato dalle infrastrutture&period; Le strade&comma; soprattutto nelle aree interne&comma; versano in condizioni precarie&comma; mentre la rete ferroviaria è obsoleta e mal collegata&period; Gli aeroporti di Lamezia Terme&comma; Reggio Calabria e Crotone&comma; pur essendo fondamentali per il flusso di visitatori&comma; non sono sempre supportati da servizi di trasporto efficienti verso le località turistiche&period; Per un turista straniero&comma; raggiungere la Calabria può risultare complicato e scoraggiante&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Uno dei nodi più critici resta l’accessibilità&period; Mentre il turismo sostenibile richiede reti intermodali efficienti e alternative all’auto privata&comma; la Calabria continua a scontare un isolamento infrastrutturale cronico&period; L&&num;8217&semi;Alta Velocità si ferma a Salerno&comma; le linee ferroviarie regionali – da Catanzaro a Cosenza&comma; da Reggio Calabria a Sibari – sono lente&comma; poco frequenti e spesso inaffidabili&period; I collegamenti interni sono ancora oggi dipendenti da strade statali logore e da un trasporto pubblico quasi assente nelle aree rurali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Questo rende quasi impossibile valorizzare l’entroterra&comma; proprio laddove esiste il maggior potenziale per un turismo lento&comma; esperienziale&comma; a basso impatto&period; Borghi abbandonati&comma; aree protette come la Sila e il Pollino&comma; cammini storici e vie naturalistiche restano fuori dai radar dei flussi turistici&comma; malgrado gli sforzi compiuto nell&&num;8217&semi;ultimo periodo da realtà innovative e propositive come si stanno dimostrando le iniziative adottate dal Parco delle Serre&comma; oppure &&num;8211&semi; ed ancora più concretamente &&num;8211&semi; quanto fatto in poco tempo dalla nuova gestione dell&&num;8217&semi;Ente Parchi Marini con l&&num;8217&semi;adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile&comma; un percorso ambizioso e strategico&comma; da realizzare attraverso uno strumento riconosciuto a livello internazionale che promuove la valorizzazione delle aree protette attraverso un turismo rispettoso dell’ambiente&comma; delle comunità e delle economie locali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ancora&comma; però&comma; molte località balneari calabresi si animano solo durante l’alta stagione&comma; ma per il resto dell’anno risultano quasi spente&comma; con attività chiuse e scarsa offerta di servizi&period; Mancano piani di accoglienza coordinati&comma; info point multilingue&comma; itinerari culturali ben segnalati e&comma; soprattutto&comma; personale formato in modo professionale&period; Anche la digitalizzazione del settore è ancora indietro rispetto ad altre regioni italiane&colon; pochi portali aggiornati&comma; scarsa presenza social&comma; prenotazioni online complicate o assenti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A mancare&comma; però&comma; non sono solo le infrastrutture&period; È l’intero approccio alla gestione del territorio a essere ancora inadeguato&period; L’abusivismo edilizio – mai davvero contrastato – continua a deturpare tratti di costa che dovrebbero essere tutelati&period; La raccolta differenziata è ancora disomogenea tra comuni e spesso inefficace&period; Le spiagge libere&comma; pur rappresentando un bene comune prezioso&comma; non sempre sono pulite o accessibili&comma; e in alcuni casi diventano vere e proprie discariche stagionali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Nel 2025&comma; con un turismo internazionale sempre più orientato a criteri ESG &lpar;ambientali&comma; sociali e di governance&rpar;&comma; la Calabria non può permettersi queste lacune&period; I viaggiatori cercano destinazioni in grado di garantire autenticità&comma; ma anche trasparenza e impegno ambientale&period; E invece&comma; a fronte di un patrimonio naturale straordinario&comma; manca ancora un sistema di certificazioni ambientali&comma; una rete regionale di eco-hotel&comma; o un piano di gestione dei flussi turistici che tenga conto della capacità di carico dei luoghi&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Un altro fattore che rallenta la piena valorizzazione del turismo in Calabria è la burocrazia&period; Bandi e fondi europei vengono talvolta sprecati o restituiti per incapacità gestionale&comma; mentre iniziative private vengono frenate da iter autorizzativi lunghi e farraginosi&period; A questo si aggiunge una scarsa sinergia tra enti pubblici&comma; operatori del settore e comunità locali&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Non tutto&comma; però&comma; è negativo&period; Esistono esempi virtuosi&colon; piccoli imprenditori&comma; nuove iniziative giovanili&comma; associazioni culturali e realtà locali che stanno cercando di cambiare rotta&comma; puntando sulla qualità&comma; sull’autenticità e sulla sostenibilità&period; Il problema è che queste esperienze restano spesso isolate e non riescono a fare sistema&period; Per uscire da questa impasse&comma; serve un cambiamento culturale profondo&comma; che metta al centro il turismo come bene comune e investimento sul futuro&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Il cambiamento non è impossibile&period; Esistono esperienze virtuose&comma; anche in Calabria&comma; che possono diventare modelli da replicare&colon;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<ul class&equals;"wp-block-list">&NewLine;<li><strong>Promozione di borghi sostenibili<&sol;strong>&colon; investire in piccoli comuni dell’entroterra per creare micro-hub turistici con ospitalità diffusa&comma; turismo rurale e agriturismo biologico&period; San Giovanni in Fiore&comma; Badolato o Morano Calabro hanno già sperimentato pratiche in questa direzione&comma; ma servono risorse strutturali e una rete regionale coordinata&period;<&sol;li>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<li><strong>Mobilità integrata e verde<&sol;strong>&colon; creare collegamenti in bus elettrici tra stazioni ferroviarie principali e località turistiche interne&comma; incentivando il noleggio di bici elettriche e car sharing&period; L’adozione di un &OpenCurlyDoubleQuote;Calabria Green Pass” con accessi integrati a trasporti e attrazioni locali potrebbe essere un incentivo forte&period;<&sol;li>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<li><strong>Gestione partecipata dei parchi naturali<&sol;strong>&colon; coinvolgere cooperative di giovani e associazioni ambientaliste nella cura dei sentieri&comma; nella guida ecoturistica e nella manutenzione del territorio&period; Una politica che crei lavoro locale e allo stesso tempo tutela ambientale&period;<&sol;li>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<li><strong>Educazione turistica locale<&sol;strong>&colon; i residenti devono essere parte attiva del cambiamento&period; Campagne di sensibilizzazione&comma; corsi di formazione per operatori turistici e iniziative scolastiche possono diffondere la cultura della sostenibilità e della legalità&period;<&sol;li>&NewLine;<&sol;ul>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Insomma&comma; la Calabria&comma; se vuole davvero entrare nel mercato del turismo sostenibile&comma; deve superare l’approccio emergenziale e frammentario che da anni contraddistingue le politiche pubbliche regionali&period; È necessario un <em>Piano Strategico per il Turismo Sostenibile<&sol;em>&comma; con obiettivi chiari&comma; risorse vincolate e una cabina di regia unica&comma; che coinvolga comuni&comma; università&comma; imprese e terzo settore&period; In assenza di una visione d’insieme&comma; la Calabria rischia ancora una volta di rimanere spettatrice del proprio potenziale inespresso&period; E l’estate 2025 – come molte altre prima – passerà senza lasciare nulla di duraturo&comma; se non un aumento di traffico&comma; consumo di suolo e turismo occasionale&period; L’estate è arrivata&comma; ma la Calabria – ancora una volta – non sembra essere pronta ad accoglierla come meriterebbe&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Solo così la Calabria potrà finalmente smettere di rincorrere l’estate e iniziare a viverla da protagonista&period;<&sol;p>&NewLine;

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