“Con il governo Occhiuto – ha dichiarato Greco – andiamo verso una nuova consapevolezza su tutela ambiente come risorsa per reddito dei territori”
Seppur in un quadro complessivo di criticità storiche ereditate da decenni nei quali hanno purtroppo prevalso, in generale nel Paese e segnatamente nel Mezzogiorno, visioni e pratiche dello sviluppo antropico, turistico ed economico oggi pacificamente superate o in fase di superamento, la Calabria sta oggettivamente vivendo una evidente ed innegabile stagione di nuove consapevolezze istituzionali e politiche sul valore non solo etico e culturale ma strettamente economico e di crescita sociale della eco-sostenibilità come obiettivo e strategia di governo della bellezza e dei territori. Rispetto alla tutela diffusa dell’ambiente, in modo particolare del mare come risorsa, materiale ed immateriale, da preservare e sanare, ma soprattutto da considerare e trasformare in strumento concreto di reddito locale, di ricchezza e crescita durevole delle comunità e della loro competitività, in termini di management dell’identità, di complessiva qualità della vita e di diversificazione della proposta di turismi, la nuova e tangibile sensibilità e l’inversione di tendenza che sta distinguendo l’azione di governo del Presidente Roberto Occhiuto può e deve fare da cornice per l’impegno richiesto a ciascuno nel proprio ambito, nella direzione ed ambizione ormai non più discutibile, intrapresa dalla penisola calabrese, di posizionarsi nel mondo come destinazione multi-tematica, turistico-esperienziale e di blue-economy.
È quanto ha sottolineato Raffaele Greco, direttore generale dell’Ente per i Parchi Marini Regionali Calabria, concludendo l’evento promosso da Assonautica Cosenza, ospitato nei giorni scorsi nella sala convegni del Porto Turistico di Cariati e dal titolo Blue Economy, parchi marini ed aree protette per lo sviluppo locale. Valori e ruolo della pesca artigianale nella gestione delle aree protette.
Insieme al direttore Greco, sono intervenuti anche il Presidente di Assonautica Cosenza Domenico Nigro Imperiale, il Sindaco Cataldo Minò, il dirigente del settore Affari Generali della Provincia di Cosenza Giovanni De Rose, il Presidente del Gruppo Nazionale Sommozzatori AISA, Paolo Palladino, ed il coordinatore del Parco della Secca di Amendolara, Antonello Ciminelli.



Raffaele Greco ha colto l’occasione per ribadire che all’interno del quadro delle diverse politiche che la Regione Calabria sta portando avanti nella direzione strategica condivisa del valore economico della eco-sostenibilità, la visione e la missione dell’Ente regionale Parchi Marini si qualifica nel voler riempire di contenuti e di azioni concrete un pezzo di questo percorso virtuoso, rispetto al quale il confronto aperto e collaborativo con la rete istituzionale locale resta un valore aggiunto.
Il nostro impegno quotidiano – ha aggiunto Greco ringraziando Imperiale per la qualità e la capacità di inclusione testimoniata da questa iniziativa – è quello di far percepire a tutti gli attori e potenziali target della risorsa mare, dei parchi e delle zone protette, incluse quelle delle aree interne, che la conservazione e la tutela non rappresentano obiettivi fini a se stessi o peggio alla sola e legittima repressione degli illeciti, ma strumenti per rendere fruibili patrimoni identitari e distintivi che perimetrano e disvelano la bellezza di una terra anche per questo straordinaria e che per questo vanno vissuti e non musealizzati”.
“In questa precisa ottica – ha quindi precisato – stiamo lavorando senza sosta per l’installazione diffusa, l’implementazione e la regolamentazione dei campi ormeggio nei nostri parchi marini”.



“Con questa prospettiva, che è anzitutto pedagogica e di responsabilità sociale ma anche di legalità, – ha aggiunto Greco ringraziando le forze dell’ordine impegnate a tutela del mare – la necessità sempre più condivisa di integrare il turismo balneare, assecondando la straordinaria dotazione e disponibilità turistica e multi-tematica del nostro patrimonio identitario, naturalistico e culturale, un ribaltamento di paradigma che sta finalmente coinvolgendo istituzioni e privato, sposa con coerenza il percorso avviato dai Parchi Marini di adesione alla Carta Europea per il Turismo Sostenibile (CETS) e – ha concluso Greco – va di pari passo con la tutela e la promozione di tutte le declinazioni imprenditoriali oggi sperimentabili e sostenibili attorno alla piccola pesca costiera, con tutto ciò che ne deriva in termini di valorizzazione della filiera ittica ed enogastronomica locale e di educazione alimentare, ad esempio informando e sensibilizzando a preferire il nostro pescato ai cosiddetti pesci-bistecca”.
“Non si può parlare di economia del mare senza sostenibilità – ha sottolineato nel suo intervento il Presidente di Assonautica Cosenza – Lo sfruttamento sostenibile è possibile solo se ci sono dei confronti periodici sui risultati e sulle prospettive future. Con la nuova direzione dell’ente Parchi Marini che fa proprio del resto l’indirizzo più volte ribadito dal Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, possiamo investire con rinnovata attenzione anche su una nuova dimensione subacquea di ricerca, salvaguardia e fruizione sostenibile”.
“Solo con la sinergia di tutti gli stakeholder, dalle istituzioni alla pesca artigianale, la Calabria potrà occupare – ha concluso Imperiale – la dimensione marittima che le spetta, valorizzando il ruolo della pesca nella gestione delle aree protette e promuovendo lo sviluppo locale. Nel corso dell’evento si è parlato anche di posizionamento dei dissuasori, di turismo nautico e crocieristico, di enogastronomia del mare, di ricerca e di promozione dei territori che non ostacoli lo sviluppo degli ambienti.



Intanto, il percorso di confronto tra attori locali e di ascolto dei territori avviato dall’Ente Parchi Marini della Regione Calabria proseguirà venerdì 13 Giugno, ospitato nella sede operativa dell’Ente a Bivona (Vibo Valentia), con la conferenza stampa di presentazione del progetto Tecna Acoustic Capo Vaticano, iniziativa scientifica di grande rilevanza finanziata dal National Biodiversity Future Center con fondi PNRR.
Il progetto si concentra sulla Zona Speciale di Conservazione (ZSC) Fondali di Capo Vaticano, un’area di inestimabile valore ambientale inclusa nel Parco Marino Regionale Fondali di Capocozzo – S. Irene, Vibo Marina-Pizzo, Capo Vaticano-Tropea. L’obiettivo è quello di raccogliere dati cruciali sullo stato di salute di habitat prioritari come il Coralligeno e la Posidonia oceanica, specie protette dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE. Avviato a dicembre scorso, si concluderà nell’ottobre prossimo. Impiega tecnologie acustiche avanzate, inclusi survey geoacustici come i Side Scan Sonar, e transetti Rov, per ottenere informazioni dettagliate e georeferenziate sullo stato degli habitat e sulle pressioni antropiche che li minacciano.
Questi studi, condotti secondo i rigorosi protocolli della Direttiva Marine Strategy e dell’Ispra, sono fondamentali per definire misure di conservazione sito-specifiche. L’efficacia della gestione sostenibile del sito dipenderà dall’identificazione di queste misure, rispondendo pienamente agli obiettivi della Direttiva Habitat e garantendo la tutela di questo prezioso patrimonio naturale.