Da ore i Vigili del Fuoco stanno lavorando per spegnere le fiamme. L’appello dell’amministrazione comunale: restare in casa e finestre chiuse
“A causa dell’incendio sviluppatosi presso l’azienda Odoardi in località Campodorato, si è generata una densa nube nera che interessa le zone di Campodorato, Gullieri, Fangiano, Ferole, Canalicchio e centro storico. Si invitano tutti i residenti a tenere chiuse, per quanto possibile, finestre e aperture delle abitazioni, in attesa delle analisi che verranno effettuate da Arpacal a partire da domani mattina per determinare la composizione del fumo. Vi invitiamo alla massima prudenza”.
È questo l’appello che l’amministrazione comunale di Nocera Terinese, nel Catanzarese, ha rivolto alla cittadinanza dopo il rogo di vaste proporzioni che nel pomeriggio di oggi sta interessando la Cantina Odoardi, situata nella zona agricola di Nocera Terinese.
L’incendio si è sviluppato all’interno del capannone delle cantine Odoardi.
Sul posto, l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco la squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Lamezia Terme con supporto di autobotte per spegnere le fiamme e delle forze dell’ordine, coni carabinieri che hanno avviato le indagini e che al momento non escludono alcuna ipotesi, compresa quella dolosa. Attualmente non si registrano persone coinvolte.
Nei giorni scorsi, il Consorzio agricolo Scavigno di Nocera Terinese sembrava pronto alla riapertura dopo che l’attività di produzione del noto marchio vinicolo era ferma per vie delle continue liti giudiziarie tra i fratelli Odoardi. La Corte d’Appello di Catanzaro ha dato ragione a Giovan Battista Lillo Odoardi, 51 anni, amministratore unico del Consorzio, conteso dal fratello Gregorio. L’ennesimo capitolo di una lunga battaglia tra fratelli che a luglio 2024 sfociò anche in rissa. “L’Odoardi story”, come si ricorderà, s’inasprì ulteriormente a luglio dell’anno scorso quando ai fratelli Odoardi fu imposto dal gip di Lamezia di stare distanti fra loro ( con applicazione del braccialetto elettronico) e ai luoghi da loro abitualmente frequentati (tra cui terreni, immobili e capannone di Contrada Campodorato e località Macchie di Nocera Terinese).