Pasolini e il Gattopardo, il rispetto e il messaggio di Borsellino, alcune delle tracce
Alle ore 8:30 di questa mattina sono stati aperti i plichi telematici del MIM che contenevano i temi di quest’anno, dando ufficialmente inizio all’Esame di Stato per circa 500mila studenti in tutta Italia. Sette le tracce divise in tre tipologie: tipologia A, analisi e interpretazione di un testo letterario; tipologia B, analisi e produzione di un testo argomentativo, e tipologia C, riflessione critica a carattere espositivo-argomentativo su un tema di attualità, tra le quali i maturandi hanno potuto scegliere.
Per quanto riguarda l’analisi del testo sono stati scelti Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, del primo è stata scelta una poesia tratta dall’opera “Dal diario”, pubblicata nel 1954 dal titolo, “Appendice 1”, del secondo invece un brano dal Gattopardo.
Per la tipologia B1, il testo argomentativo è stato tratto dall’opera dell’autore Piers Brendon intitolata “Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo”, in cui si parla del New Deal del Presidente Americano Roosevelt.
La seconda traccia della Tipologia B è sul tema del “Rispetto” ed è incentrata su un articolo del giornalista di “Avvenire”, Riccardo Maccioni, pubblicato nel dicembre 2024.
La terza traccia della Tipologia B è incentrata su un brano dal titolo “Un quarto d’era (geologica) di celebrità” del filosofo e saggista Telmo Pievani, pubblicato sulla rivista trimestrale “Sotto il Vulcano” che riflette sull’impatto ambientale della nostra attuale civiltà e della cementificazione del territorio.
Infine per la Tipologia C parte da una frase di Paolo Borsellino comparsa in un un testo dal titolo “I giovani, la mia speranza”, pubblicato su Epoca nell’ottobre 1992.
Mentre la seconda traccia del tema di attualità fa riflettere sulle piattaforme di social media, soffermandosi sul fatto che vi proliferano contenuti pensati per scatenare il sentimento dell’indignazione e che, proprio a causa di questo, finiscono per saturare la nostra capacità di indignarsi. Il tutto a partire da un testo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli – “L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa” – pubblicato su 7-Sette, supplemento settimanale del Corriere della Sera.