Nessuna informazione. Nessun provvedimento, almeno tampone. Cittadini abbandonati a se stessi in questi giorni di caldo rovente: è mai possibile?
Manca l’acqua da almeno 6 giorni in via Luigi Razza, una delle principali vie del centro storico di Vibo Valentia, dove insistono abitazioni ed esercizi commerciali (ad esempio, lo storico Cono Romano).
Manca l’acqua in tutta la zona intorno a via Luigi Razza, compresa tra via della Pace, via Abate Pignatari, via Scesa del Gesù, via Hipponion.
Residenti e commercianti, civilmente e con spirito di comprensione, hanno atteso che il problema si risolvesse, ma ad oggi – 18 giugno ore 20.00 – la situazione permane aumentando lo stato di disagio e di forte preoccupazione, ormai stanchi di questa annosa situazione che non sembra avere soluzione.
Manca l’acqua da molti giorni ed i serbatoi si sono svuotati.
Rivolgersi al Comune è vano ed anche irritante, allorquando si è costretti a sentire come risposta che al momento i responsabili non ci sono: riprovi più tardi! Più tardi, quando?
In redazione ci raccontano l’incredibile situazione in cui si è costretti a sopravvivere in queste giornate di caldo intenso: “Siamo costretti ad andare in altri paesi presso parenti per poterci lavare – riferiscono – o recarci presso alcune fontane pubbliche per rifornirci di acqua per uso domestico sopportando notevoli disagi. Almeno che il comune inviasse qualche autobotte per tamponare velocemente e provvisoriamente la grave situazione in cui versiamo!”.
Intanto, l’autobotte stamattina è arrivata, ma solo perché chiamata – e pagata – dai residenti, che continuano a professare pazienza e civile comprensione, ma…”Se le Autorità preposte non dovessero ascoltarci e risolvere il problema in modo repentino, saremo costretti ad adire le competenti autorità giudiziarie per ottenere giustizia e tutela dei nostri diritti”.
Perché la beffa è dietro l’angolo, quando arriveranno le cartelle che pretendono il pagamento di un servizio essenziale che al momento non è stato erogato.
Siamo a Vibo Valentia, nel cuore della città, in una calda, rovente settimana di giugno: è concepibile che tutto questo accada nel silenzio degli uffici, dei responsabili, degli assessori e del sindaco?