Il segretario provinciale Domenico Pafumi: tutto questo accade per colpa di chi non vuole riunirsi in Delegazione Trattante. Si rispetti il lavoro fatto nei reparti
La Fials Vibo Valentia, attraverso il suo segretario provinciale Domenico Pafumi, interviene sulla questione della revoca della delibera per la mobilità regionale dei Dirigenti delle Professioni Sanitarie, avanzata da un’altra sigla sindacale, dichiarando a sua volta: “È troppo facile scaricare la colpa sui DCA e su chi lavora nei reparti. La verità è che il personale sanitario è lasciato solo ad affrontare turni massacranti e un’organizzazione ormai fuori controllo”.
Pafumi denuncia l’assenza di un confronto reale con i lavoratori e le loro rappresentanze: “Già in passato avevamo segnalato al Prefetto che gli obiettivi del Commissario non erano stati raggiunti, specialmente per quanto riguarda i DCA. Basta guardare cosa accade nei reparti: personale costretto a coprire turni senza sosta, svolgendo spesso mansioni inferiori o diverse da quelle contrattuali, pur di garantire assistenza ai pazienti. Il vero buco è nell’assenza di figure professionali nei punti operativi”.
Il segretario provinciale Fials invoca una gestione più trasparente e meritocratica. “Così almeno – osserva – smetteremo di assegnare incarichi di funzione a pioggia, spesso senza criterio, con un eccesso di potere e senza una reale condivisione delle scelte. È ora che certe decisioni si prendano nel Comitato Integrativo Decentrato, con la Parte Pubblica e con tutte le OO.SS., RSU comprese”.
Quindi, ribadisce la denuncia: “Non si è mai fatto un vero confronto prima di inviare l’atto aziendale alla Regione Calabria. Solo oggi, grazie alla sinergia tra il direttore amministrativo Angelo Vittorio Sestito, il nuovo direttore sanitario Ilario Lazzaro e il commissario straordinario Vittorio Piscitelli, si sta tentando di rispettare quanto previsto”.
Ma le problematiche sono le più varie: “Alcune Unità Operative – denuncia Pafumi – hanno organici gonfiati, altre sono al collasso. Manca personale infermieristico, mancano OSS, i letti di degenza sono spesso pieni di patologie complesse senza adeguato supporto. Neurologia, Stroke Unit, Anestesia, Rianimazione: siamo in piena emergenza. Ci sono dipendenti che si trovano in malattia senza tutele, perché il giudizio medico non viene considerato. E ancora, i criteri di stabilizzazione post-Covid non vengono applicati: c’è chi lavora da 4 anni in U.O. senza riconoscimenti, e viene spostato da un giorno all’altro senza alcuna spiegazione”.
“Non si può continuare a ignorare la Delegazione Trattante – conclude Domenico Pafumi – Troppi lavoratori stanno andando in pensione e ancora oggi si trova in terza o quarta fascia invece di essere al massimo della fascia di retribuzione. Tutto questo accade per colpa di chi non vuole riunirsi in Delegazione Trattante”.