140 le birre finaliste, selezionate da una giuria scientifica indipendente
Non solo luppolo e fermentazione: dietro una buona birra artigianale c’è un intero ecosistema fatto di territorio, agricoltura, turismo e cultura d’impresa. Lo dimostra il Premio Cerevisia 2025, giunto alla sua dodicesima edizione, che ha incoronato 39 birre tra le migliori d’Italia. La cerimonia di premiazione si è svolta martedì 17 giugno a Perugia, nel Centro Congressi della Camera di Commercio dell’Umbria, cuore di un’Italia brassicola sempre più in fermento.
La più premiata in assoluto è la “Gorilla Barley Wine” dei Mastri Birrai Umbri, che conquista il Premio Eccellenza per il punteggio più alto tra le 140 birre finaliste, selezionate da una giuria scientifica indipendente. Con sei riconoscimenti complessivi, l’Umbria si conferma protagonista del settore, seguita da regioni emergenti come la Calabria, che ha conquistato ben cinque premi con tre birrifici regionali, segnando un risultato mai raggiunto prima, il Lazio e la Campania.
Ottimo il risultato del birrificio Kalabra, che ha portato a casa due primi premi in due categorie tra le più ambite del concorso: le IPA e le Blanche. Un primato assoluto per la regione, dal momento che mai prima d’ora un birrificio calabrese aveva ottenuto due medaglie d’oro in un unico concorso, a conferma di un’eccellenza ormai consolidata nel panorama nazionale.
Buon risultato anche degli altri due birrifici calabresi in gara: Gladium, che ha ottenuto un primo premio nella propria categoria, e Birra Cala, che ha conquistato un primo posto e una menzione di terzo premio. Cinque premi che evidenziano la crescita qualitativa della produzione brassicola regionale.