Erano stati coinvolti nell’operazione “ANDREA DORIA”, condotta per contrastare le infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’economia legale
Il Comando Provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione con lo S.C.I.C.O., ha confiscato beni – per un valore complessivamente stimato in oltre 140 milioni di euro – riconducibili a 5 imprenditori reggini coinvolti nell’operazione “ANDREA DORIA”, condotta per contrastare le infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’economia legale.
Le attività investigative avevano svelato un articolato sistema di frode fiscale, realizzata nel settore del commercio di prodotti petroliferi, imperniata su fittizie triangolazioni societarie, finalizzate ad evadere l’IVA e le accise, nonché sull’impiego di false dichiarazioni di intento che consentivano di acquistare in regime di non imponibilità.
Gli imprenditori coinvolti avrebbero gestito l’intera filiera della distribuzione del prodotto petrolifero dal deposito fiscale fino ai distributori stradali finali, usando una serie di imprese “cartiera” con lo scopo di evadere le imposte in modo sistematico.
Secondo le indagini si tratterebbe di imprenditori “collusi” e, a volte, facenti parte di sodalizi criminali egemoni nella “Piana di Gioia Tauro” e nella “Locride” o al servizio di altre consorterie di ‘ndrangheta collegate, che avevano il compito di riciclare i proventi derivanti dalle attività delittuose mediante le proprie attività aziendali nel settore della distribuzione e del trasporto dei carburanti petroliferi e i cui redditi dichiarati non corrispondevano alle loro effettive entrate.
Da qui un primo provvedimento di confisca, per un valore complessivamente stimato in circa 122 milioni di euro ed un secondo, del valore di circa 19 milioni di euro.
Nello specifico, è stato confiscato l’intero compendio aziendale – comprensivo di 79 immobili (58 terreni e 21 fabbricati) ubicati nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Roma, Frosinone e Novara e 85 tra automezzi ed autoveicoli – di 28 imprese, 3 delle quali con sede in Germania, attive prevalentemente nei settori del commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, della manutenzione e riparazione di containers, della locazione immobiliare di beni propri e del trasporto merci su strada, di 1 ditta individuale operante nel settore agricolo, delle quote di 1 società operante nel settore della locazione immobiliare di beni propri, di ulteriori 8 fabbricati, di cui 6 ubicati a Roma e 1 motoveicolo e 7 autoveicoli, 4 orologi di lusso, circa 1 milione di euro in contanti e disponibilità finanziarie, anche all’estero, per un valore complessivo stimato appunto in oltre 140 milioni di euro.