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Addizionale Irpef più esosa d’Italia: com’è difficile vivere a Vibo Valentia!

piazza municipio nuova con acqua

Il nuovo “triste” record per il Comune di Vibo Valentia: la parte “locale” dell’imposta è più che doppia rispetto alle altre quattro città capoluogo di provincia calabresi

La città di Vibo Valentia regala alla Calabria un poco invidiabile “primato” nelle classifiche delle addizionali Irpef: è il Comune d’Italia più “esoso” per i cittadini a basso reddito.

Ad accertarlo è il servizio Stato Sociale Politiche Fiscali e Previdenziali della Uil, da cui si scopre che il prelievo cambia, e di molto, anche tra città equiparabili per popolazione e costo della vita.
I due balzelli collegati al reddito, che si pagano per Comune e Regione variano tra i 606 euro – se si dichiarano 20mila euro l’anno – ai 1.452 se l’imponibile raggiunge i 40mila euro.
L’addizionale regionale Irpef nel Lazio vale 1.092 euro su un reddito da 40mila euro, in Campania 1.028, in Umbria 1.026, in Calabria 692 e in Sicilia solo 492.
Ovviamente i valori sono più bassi quando il reddito è di 20mila euro. Il Friuli batte tutti: solo 166 di Irpef regionale. Ma sono bassi, sopra i 200 ma sotto i 300 euro, anche in Liguria, Lombardia, Toscana, Puglia. In Sicilia è di 246 euro, in Calabria di 346.
A questi importi si somma poi l’Irpef comunale, che in alcune città – ad esempio Milano – non si paga fino a 20mila euro. E in altre, come Trento e Bolzano, nemmeno a 40mila euro. La somma delle due addizionali è quella che poi incide realmente nelle tasche del contribuente-cittadino.
A 20mila euro la città più onerosa risulta – addirittura per distacco – Vibo Valentia, dove si pagano 686 euro (346 di Irpef regionale più 340 di addizionale comunale) seguita da Salerno, Avellino, Napoli e Roma, tutte tra 606 e 627 euro. Da notare che le addizionali Irpef per Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza e Crotone sono tutte a quota 160 euro, meno della metà di Vibo Valentia (per una somma delle due addizionali di 506 euro, 180 più di Vibo Valentia).

La discrepanza nel totale tra le città calabresi è inferiore nello scaglione più elevato: i contribuenti con reddito a 40mila euro pagano a Vibo Valentia 1.172 euro contro i 1.012 degli altri quattro comuni.
«Occorre una riforma della fiscalità locale – dichiara in proposito il segretario generale della Uil Santo Biondo – Il sistema fiscale del nostro Paese deve essere lo strumento principale per affermare condizioni di equità e di solidarietà. Invece, troppo spesso queste imposte sono utilizzate per compensare i tagli lineari dei governi alla spesa corrente verso i territori, senza un corrispondente miglioramento nei servizi pubblici».

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