Il messaggio di Monica, che ha superato l’esame di maturità, ci ricorda quanto sia sempre bello vedere come un insegnante possa lasciare un segno così profondo nella vita degli studenti
di Maurizio Bonanno
Siamo sinceri: chi di noi non riserva un ricordo emozionante, affettuoso del suo esame di maturità?
Col passare degli anni, è come rivivere quello che solo dopo ci si accorge sia stati un capitolo importante della propria vita, ricco di sogni, speranze e anche un po’ di paura. Un misto di orgoglio per aver superato quella fase, di gratitudine per le esperienze vissute, e di tenerezza nel ripensare a quei giorni pieni di emozioni forti. A volte, questa memoria porta anche un pizzico di malinconia, perché ci si rende conto di quanto il tempo sia passato e di quanto siano cambiate le cose. È un sentimento dolce-amaro, che fa riflettere su quanto siano stati significativi quei momenti e su quanto abbiano contribuito a formare la persona che siamo oggi.
Passano gli anni, le epoche, i periodi. Passano le mode, le tendenze, le idee, ma certe emozioni sono simili e tracciano un solco nella mente di ciascuno.
Monica, è una come tante. È come noi, ciascuno di noi.
Proviamo ad immaginare il momento vissuto da Monica, che è il momento che tutti noi abbiamo vissuto. E quanti altri saranno nei prossimi anni Monica!
Proviamo ad immedesimarci nel suo stato emotivo, che è stato il nostro e sarà per tutti gli altri Monica di domani: sarà stata un po’ nervosa e ansiosa, con il cuore che batteva più forte per l’ansia: di non fallire, di non essere all’altezza, di non deludere le aspettative, sue e delle persone a lei più vicine e care. Allo stesso tempo, avrà provato orgoglio e soddisfazione, sapendo di aver lavorato duramente per arrivare a quel momento. Chissà, forse si sarà pure sentita un po’ nostalgica, pensando a tutto il percorso fatto finora. E un po’ speranzosa, con la voglia di affrontare il futuro con entusiasmo e determinazione. D’altronde, noi che ci siamo passati lo sappiamo: è un momento di grande tensione, ma anche di speranza e di sogni che si avvicinano nella speranza che diventino realtà.
Monica, però, da brava studentessa quale ha dimostrato di essere avendo suprato l’esame col massimo dei voti e la lode, è un passo avanti rispetto a molti di noi. Ha “maturato” (scusate il gioco di parole) un concetto che a noi si è formato nel tempo. Ed ha avuto la forza, Monica, di aprire il suo cuore, raccontandoci con sincerità e affetto quanto il suo professore abbia significato per lei.
È un messaggio carico di emozioni, di gratitudine e di riconoscenza per un insegnante che, con passione e umanità, è riuscito a lasciare un’impronta profonda nella sua vita.
Le parole di Monica sono un vero e proprio inno alla bellezza dell’educazione fatta con amore, le sue parole ci ricordano quanto un insegnante possa essere molto più di un semplice educatore: un punto di riferimento, un sogno, un esempio di ciò che significa davvero prendersi cura di chi si ha davanti.
Strana coincidenza, in questo scritto, Monica ci regala un emozionante e sincero omaggio al suo professore, che è una figura, un esempio di persona che, per chi lo conosce in questa piccola Vibo Valentia, è modello di correttezza, di trasparenza, di pulizia morale e di onestà. Persona che, come spesso accade in questo periodo in cui tutti siamo sotto l’osservazione di una lente formata da preconcetti moralisteggianti e presunzioni di colpevolezza a priori, deve affrontare un momento delicato del proprio percorso personale.
Monica ne offre, involontariamente ma significativamente, un riscatto dimostrando come la passione, la dedizione e l’amore per l’insegnamento possano lasciare un segno indelebile nella vita di uno studente. Attraverso parole piene di gratitudine e di stima, la studentessa racconta come questa persona, – che noi pure, conoscendola, stimiamo – abbia saputo ispirarla, guidarla e aiutarla a scoprire il valore dello studio e della crescita personale.
È un messaggio che celebra il ruolo fondamentale dell’insegnante, non solo come trasmettitore di conoscenze, ma come vero e proprio punto di riferimento umano e morale.
Appunto: umano e morale!
Vi invitiamo a leggere fino in fondo questo messaggio, accettando pure di emozionarci, come a noi è capitato nel leggerlo.
Caro professore, siamo giunti alla fine di questo meraviglioso percorso, e non potrei mai concluderlo senza dirle alcune parole che conservo da tanto. Ricordo bene quando, dopo uno dei primi compiti scritti, mi chiamò alla cattedra dicendomi che ero davvero brava e che avrei potuto affrontare il liceo classico. Le risposi che avevo scelto questa scuola perché l’arte mi ha sempre travolta. Ora, guardando indietro al mio percorso, voglio dirle una cosa importante: è grazie a lei se oggi esco da qui con solide basi, con una forma mentis chiara, capace di costruire discorsi e scrivere con consapevolezza.
È stato lei, giorno dopo giorno, con la sua passione coinvolgente, la sua bravura nel trasmettere e la sua immensa cultura, a farmi scoprire la bellezza dello studio. La bellezza di sentire le emozioni, di riconoscersi negli autori, di essere curiosi.
Lei ha una dote rara: quella di essere autorevole, non autoritario. Sa essere un punto fermo, sa mettere gli studenti davanti a tutto ed è un professore credibile, capace di tracciare un cammino senza lasciarci soli ad affrontarlo. Ha saputo farci sentire il suo supporto, indirizzarci. Il mio più grande dispiacere sarà non poter più ascoltare le sue lezioni, non poter più rispondere con prontezza alle sue battute come ero solita fare, non tornare sorridente a casa dopo aver seguito una soddisfacente lezione di letteratura.
La ringrazio per aver plasmato in me un metodo, applicato poi in tutte le materie, che mi ha consentito di analizzare in modo profondo ogni tematica, e mi ha portato oggi, nel giorno del mio orale, a ricevere un grandissimo applauso. Quell’applauso è anche suo. Lei è, senza dubbio, il miglior professore che io abbia mai incontrato.
È grazie a lei se sono orgogliosa della scelta fatta, se ora mi sento pronta ad affrontare il futuro. Prima di entrare in questa scuola non avrei mai immaginato di poter dare una definizione di professore perfetto, tra chi sceglie questa professione per ripiego, chi per alimentare il proprio ego o chi sa parlare bene ma non costruire nulla di concreto. Adesso ho questa definizione, il mio modello di professore perfetto è lei.
Continui con la stessa passione che lo muove, con il suo forte senso di giustizia.
Grazie per avermi capita, per essere stato l’adulto da cui aspettarsi sempre una visione oggettiva, per fare tutto ciò che fa con amore — quell’amore che riecheggia nei corridoi, nelle aule e, soprattutto, nei cuori di chi, anche solo per una volta, ha avuto la possibilità di assistere ad una sua lezione.
Monica