È stato mappato geneticamente dai ricercatori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. L’evento è in programma lunedì 14 luglio
È in programma l 14 luglio a Maierato, alle ore 17, un evento organizzato dall’ARSAC, di concerto con le imprese agricole del territorio, per fare il punto sull’iter di valorizzazione della Rosìa.
La Rosia è un grano antico, specie Triticum Aestivum, ovvero un grano tenero, da utilizzare per la panificazione, nel dolciario e per la produzione di pasta fresca. È stato mappato geneticamente dai ricercatori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Considerata la modesta superficie di coltivazione è stato iscritto all’albo regionale della Biodiversità come specie da tutelare e mantenere in essere geneticamente.
Le imprese che lo coltivano hanno un sano e meritevole obiettivo, si impegnano infatti a riprodurlo di anno in anno per non perdere la semente, con lo scopo di tramandarla alle generazioni future così come loro l’hanno avuta dai loro avi.
Per quanto motivo, spiega Simone Saturnino, funzionario ARSAC, sarà realizzata una “Comunità del Cibo”, secondo i criteri previsi dalla legge quadro 194/2015 e dalla L.R. 205/2017, dando risposta all’esigenza degli agricoltori di garantire la tutela di questo grano antico e dei saperi locali di tradizione. Le imprese si organizzeranno in filiere corte, curando la produzione del cereale e la sua trasformazione, secondo metodiche a impatto ambientale zero e di alto standard qualitativo.

L’evento vedrà la presenza delle massime rappresentanze territoriali e del Dipartimento Agricoltura Regionale, con il coinvolgimento dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
L’intento sarà anche quello di raccontare questo grano antico da un punto di vista nutraceutico funzionale, distinguendolo dai grani moderni, ottenuti da mutazioni geniche indotte da cobalto radioattivo con la terza “rivoluzione verde” negli anni 70. Spesso utilizzati dalle multinazionali dell’agroalimentare, per l’alto tenore in glutine, nella realizzazione di prodotti da forno, responsabili di allergie, intolleranze, nonché di disbiosi e permeabilità intestinale.
A trarre le conclusioni sarà l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo, da sempre interessato alla valorizzazione delle produzioni agricole di nicchia di alto profilo organolettico.
I lavori si chiuderanno con la narrazione dei prodotti da forno di tradizione, realizzati impiegando questo grano antico, dopodiché seguirà un tour guidato tra i campi coltivati a Rosìa, con visita di un mulino a pietra e illustrazione del relativo processo di molitura.