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Maierato punta alla valorizzazione della Rosìa, grano antico dall’importante valore nutraceutico

rosia

&NewLine;<p><strong><em>È stato mappato geneticamente dai ricercatori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria&period; L&&num;8217&semi;evento è in programma lunedì 14 luglio<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È in programma l 14 luglio a Maierato&comma; alle ore 17&comma; un evento organizzato dall’ARSAC&comma; di concerto con le imprese agricole del territorio&comma; per fare il punto sull’iter di valorizzazione della Rosìa&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La Rosia è un grano antico&comma; specie Triticum Aestivum&comma; ovvero un grano tenero&comma; da utilizzare per la panificazione&comma; nel dolciario e per la produzione di pasta fresca&period; È stato mappato geneticamente dai ricercatori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Considerata la modesta superficie di coltivazione è stato iscritto all’albo regionale della Biodiversità come specie da tutelare e mantenere in essere geneticamente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le imprese che lo coltivano hanno un sano e meritevole obiettivo&comma; si impegnano infatti a riprodurlo di anno in anno per non perdere la semente&comma; con lo scopo di tramandarla alle generazioni future così come loro l’hanno avuta dai loro avi&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Per quanto motivo&comma; spiega Simone Saturnino&comma; funzionario ARSAC&comma; sarà realizzata una &OpenCurlyDoubleQuote;Comunità del Cibo”&comma; secondo i criteri previsi dalla legge quadro 194&sol;2015 e dalla L&period;R&period; 205&sol;2017&comma; dando risposta all’esigenza degli agricoltori di garantire la tutela di questo grano antico e dei saperi locali di tradizione&period; Le imprese si organizzeranno in filiere corte&comma; curando la produzione del cereale e la sua trasformazione&comma; secondo metodiche a impatto ambientale zero e di alto standard qualitativo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;07&sol;locandina-arsac-724x1024&period;jpg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-38906"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>L’evento vedrà la presenza delle massime rappresentanze territoriali e del Dipartimento Agricoltura Regionale&comma; con il coinvolgimento dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>L’intento sarà anche quello di raccontare questo grano antico da un punto di vista nutraceutico funzionale&comma; distinguendolo dai grani moderni&comma; ottenuti da mutazioni geniche indotte da cobalto radioattivo con la terza &OpenCurlyDoubleQuote;rivoluzione verde” negli anni 70&period; Spesso utilizzati dalle multinazionali dell’agroalimentare&comma; per l’alto tenore in glutine&comma; nella realizzazione di prodotti da forno&comma; responsabili di allergie&comma; intolleranze&comma; nonché di disbiosi e permeabilità intestinale&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A trarre le conclusioni sarà l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo&comma; da sempre interessato alla valorizzazione delle produzioni agricole di nicchia di alto profilo organolettico&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>I lavori si chiuderanno con la narrazione dei prodotti da forno di tradizione&comma; realizzati impiegando questo grano antico&comma; dopodiché seguirà un tour guidato tra i campi coltivati a Rosìa&comma; con visita di un mulino a pietra e illustrazione del relativo processo di molitura&period;<&sol;p>&NewLine;

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