Sono ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, spaccio, estorsione e riciclaggio
È scattata questa mattina alle prime luci dell’alba l’operazione “Arangea bis – Oikos” portata avanti da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, coordinate dalla DDA di Raggio Calabria, che ha portato all’esecuzione di due distinte ordinanze di custodia cautelare a carico di 54 persone, ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, spaccio, estorsione e riciclaggio.
Si tratta di esponenti di due ben distinte organizzazioni criminali, complementari tra di loro, che si dividevano il fiorente mercato della droga: la prima era dedita allo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti nelle aree di Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Gioia Tauro; la seconda era impegnata nell’importazione su larga scala di cocaina, hashish e marijuana da paesi come Ecuador, Spagna, Germania, Olanda e Belgio, con il porto di Gioia Tauro utilizzato come snodo strategico.
L’indagine, durata dal 2021 al 2024, ha permesso di ricostruire le complesse reti criminali e il flusso internazionale degli stupefacenti, che faceva capo ad una persona che sebbene fosse ai domiciliari per altre vicende in un comune aspromontano, continuava ad individuare i canali di approvvigionamento, stabilire i luoghi di occultamento della merce, fissare i prezzi di vendita e i metodi, anche violenti, di riscossione del credito, distribuire ruoli e funzioni dei sodali e rifornire di ogni tipo e quantità di droga, i pusher incaricati della gestione delle piazze di spaccio reggine e catanesi. La droga, nascosta all’interno di sacchi neri della spazzatura o dentro comuni borsoni, veniva poi affidati ai pusher stessi che, a loro volta, la nascondevano nelle autovetture con le quali veniva trasportata sulle piazze di spaccio.
I contatti tra venditore e acquirente avvenivano attraverso contatti telefonici o tramite piattaforme di messaggistica istantanea per poi venire concretizzati nei luoghi abituali dello smercio dove più volte sono stati sequestrati diversi quantitativi di droga e identificati gli spacciatori.
Le indagini hanno anche svelato un complesso sistema di riciclaggio dei proventi del narcotraffico, che prevedeva il trasferimento delle somme verso Roma, dove un gruppo specializzato, composto da soggetti di origine cinese, si occupava di reinserire il denaro nel circuito economico attraverso operazioni mirate.
In questo scenario, è stato inoltre documentato un grave episodio di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore edile aggiudicatario di un appalto da 230.000 euro per la realizzazione di una strada tra Roccaforte del Greco a la Diga del Menta.
Sono stati sequestrati 117 kg di cocaina, nascosti all’interno di un autoarticolato appena uscito dal porto di Gioia Tauro, e 483.000 euro in contanti, occultati nel sito di stoccaggio individuato a Reggio Calabria.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, i Carabinieri hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo su beni mobili, immobili, società, conti correnti e rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato in 1.5 milioni di euro.