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Il Grano Rosia di Maierato, prodotto identitario della biodiversità calabrese (VIDEO)

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&NewLine;<p><strong><em>Un incontro alla presenza di rappresentanti del Dipartimento Agricoltura&comma; dell’Arsac e dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria&period; L&&num;8217&semi;impegno dell&&num;8217&semi;assessore Gianluca Gallo<&sol;em><&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<&excl;--more-->&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-embed is-type-video is-provider-youtube wp-block-embed-youtube wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"><div class&equals;"wp-block-embed&lowbar;&lowbar;wrapper">&NewLine;<amp-youtube layout&equals;"responsive" width&equals;"500" height&equals;"281" data-videoid&equals;"99EFZjjMZJE" title&equals;"Mappato geneticamente il grano Rosia di Maierato"><a placeholder href&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;youtube&period;com&sol;watch&quest;v&equals;99EFZjjMZJE"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;i&period;ytimg&period;com&sol;vi&sol;99EFZjjMZJE&sol;hqdefault&period;jpg" layout&equals;"fill" object-fit&equals;"cover" alt&equals;"Mappato geneticamente il grano Rosia di Maierato"><&sol;a><&sol;amp-youtube>&NewLine;<&sol;div><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La Rosia è un grano antico&comma; un grano tenero&comma; da utilizzare per la panificazione&comma; nel dolciario e per la produzione di pasta fresca&period; È stato mappato geneticamente dai ricercatori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e&comma; considerata la modesta superficie di coltivazione&comma; è stato iscritto all’albo regionale della Biodiversità come specie da tutelare e mantenere in essere geneticamente&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Le imprese che lo coltivano si impegnano a riprodurlo di anno in anno per non perdere la semente&comma; con lo scopo di tramandarla alle generazioni future così come loro l’hanno avuta dai loro avi&period; Da qui&comma; la necessità&comma; per le imprese&comma; di organizzarsi n filiere corte&comma; curando la produzione del cereale e la sua trasformazione&comma; secondo metodiche a impatto ambientale zero e di alto standard qualitativo&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<figure class&equals;"wp-block-image size-large"><img src&equals;"https&colon;&sol;&sol;vivipress&period;com&sol;wp-content&sol;uploads&sol;2025&sol;07&sol;WhatsApp-Image-2025-07-15-at-12&period;55&period;57-1-1024x768&period;jpeg" alt&equals;"" class&equals;"wp-image-39323"&sol;><&sol;figure>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>A Maierato&comma; capoluogo di questa area dove si produce il grano Rosìa&comma; si è tenuto un incontro&comma; alla presenza di rappresentanti territoriali&comma; del Dipartimento Agricoltura Regionale&comma; dell’Arsac e dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria&comma; che&comma; sotto la guida dell’agronomo Antonino Greco&comma; hanno raccontato di questo grano antico da un punto di vista nutraceutico funzionale&comma; distinguendolo dai grani moderni&comma; ottenuti da mutazioni geniche indotte utilizzati dalle multinazionali dell’agroalimentare&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Un grano&comma; questo&comma; dalla forte connotazione identitaria&comma; come sottolineato dall’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo&comma; da sempre interessato alla valorizzazione delle produzioni agricole di nicchia di alto profilo organolettico&period;<&sol;p>&NewLine;

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