«Si rende necessaria una linea diversa, più turistica che industriale. Come amministrazione ci poniamo l’obiettivo di non allungare troppo i tempi»
Vibo Marina deve cambiare volto e chiudere un’epoca, quella che nel recente passato l’ha vista uno dei principali poli industriali della Regione. Il sindaco Romeo immagina una Vibo Marina diversa e per questo preannuncia il diniego alla richiesta della Meridionale Petroli che vorrebbe il rinnovo della concessione per ulteriori vent’anni.
Enzo Romeo lo ha spiegato nel corso di una conferenza stampa durante la quale ha spiegato la sua idea di una nuova stagione per il porto: «Si rende necessaria una linea diversa, più turistica che industriale. Come amministrazione ci poniamo l’obiettivo di non allungare troppo i tempi. Ho specificato all’ingegnere Rinaldi che una concessione provvisoria di un anno potremmo anche darla. Ci siamo spinti anche oltre le nostre funzioni, incontrando Sergio Abramo, presidente di Agenzia aree industriali Calabria, al quale abbiamo espresso l’intenzione di destinare una area a Porto Salvo per la Meridionale. Vorremmo accompagnare questo processo di delocalizzazione, nonostante non rientri nei nostri compiti. Io vorrei incontrare anche Donato Ammaturo, presidente di Ludoil Energy, non esiterei a raggiungerlo a Roma».
Il sindaco ha riferito di un incontro, da lui avauto, accompagnato dall’assessore agli Affari generali, Marco Talarico; il delegato al porto, Silvio Pisani e il direttore generale dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno Meridionale e Ionio, Pasquale Faraone per discutere sulle sorti del porto di Vibo Marina; ha ha raccontato di una telefonata «cordiale» con l’ingegnere Rinaldi che rappresenta La Meridionale Petroli, durante la quale ha ribadito la sua contrarietà ad affidare la concessione per venti anni, come richiesto dall’azienda, perché si vuole imprimere una strategia diversa «più turistica e meno industriale».
E le eventuali spese di delocalizzazione dovranno essere a carico dell’azienda, così come la bonifica del sito attuale: «Noi, come territorio, dal 1952 – ha specificato Enzo Romeo – non abbiamo mai ricevuto una lira dalle accise, mai avuto una diminuzione dei costi della benzina, come avviene in tutte le parti d’Italia. E, dunque, è arrivato il momento che la Regione Calabria aiuti nella bonifica».
Non si è fatta attendere la presa di posizione della Cisl: “Troviamo grave che un tema di tale portata, che investe direttamente la tenuta occupazionale e industriale del territorio, venga discusso senza il minimo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Nessuna strategia sul futuro del porto e sull’assetto produttivo locale può essere decisa in solitaria, ignorando chi rappresenta lavoratrici e lavoratori».
Il segretario generale della Cisl Magna Grecia Daniele Gualtieri e il segretario generale della Fit Cisl Calabria Vincenzo Pagnotta, sono perentori: «Comprendiamo l’esigenza di avviare un percorso di delocalizzazione – proseguono i rappresentanti della Cisl – ma chiediamo con fermezza che vengano fornite certezze rispetto alle ricadute occupazionali, dirette e indirette, e alla tutela del lavoro esistente. Chiediamo che il tavolo tecnico annunciato diventi subito concreto e operativo, e che ogni scelta venga gestita alla luce del sole, con trasparenza e responsabilità istituzionale. Non accetteremo decisioni calate dall’alto. Ogni trasformazione dell’area portuale deve passare attraverso un confronto aperto e partecipato, che tenga conto delle conseguenze su lavoratori, famiglie e sull’intera comunità locale, garantendo sicurezza, occupazione e sviluppo sostenibile».
A sostegno del sindaco, il gruppo dei Democratici e Riformisti in Consiglio comunale: “Registriamo con soddisfazione le prime dichiarazioni del Sindaco Romeo sulle recenti novità che riguardano la delocalizzazione dei depositi costieri insistenti nell’area portuale di Vibo Marina; e di cui ne apprezziamo la determinazione. Siamo completamente d’accordo, come del resto già manifestato nella pertinente delibera di consiglio comunale, che la più grande infrastruttura portuale del basso Tirreno abbandoni la destinazione industriale per dar corso ad una sua complessiva riconversione turistico-commerciale. Come da tempo chiarito ed in più occasioni ribadito dal nostro consigliere Console in diversi incontri pubblici, la programmazione dello sviluppo territoriale della frazione Marina non può essere condizionata dalla presenza di aree industriali a forte rischio per l’ambiente e per le persone”.
A loro giudizio, “Lo spostamento dei depositi, inoltre, inciderà direttamente anche sulle casse dell’ente favorendo il successivo processo di declassificazione del Porto consentendo, così, quantomeno la partecipazione del Comune alle entrate che esso produce in termini di concessioni; favorendo un maggior gettito per un Ente che ha forte bisogno di costanti entrate per affrontare con serenità spese ed investimenti che fino ad oggi sono fortemente dipendenti da soli fonti di finanziamento extra comunali”.
Quindi, il sostegno concreto: “Sosterremo in questo percorso con la necessaria determinazione il Sindaco condividendone anche la necessità di ti chiamare a responsabilità’ la Regione Calabria, grande assente sul tema in tutti questi anni, e se il caso anche il competente Ministero, convinti che la volontà unanime dell’articolazione periferica dello Stato non possa essere trascurata da alcuni degli Enti sovraordinati e nella certezza che il raggiungimento dell’obiettivo sia la vera speranza di sviluppo possibile dell’intero territorio con effetti favorevoli anche sui livelli occupazionali che il settore turistico può produrre con una seria programmazione”.