Il processo è scaturito dall’indagine della Guardia di Finanza che avrebbe scoperto un giro di spese con fondi pubblici effettuati da consiglieri regionali della Calabria
Sei condanne nel processo Rimborsopoli, l’indagine della Guardia di Finanza che avrebbe scoperto un giro di spese con fondi pubblici effettuati da consiglieri regionali della Calabria.
Il Tribunale di Reggio Calabria ha condannato i politici Luigi Fedele a 5 anni, Giovanni Nucera a 4 anni, Pasquale Tripodi a 3 anni e 6 mesi, Alfonso Dattilo a 4 anni e 8 mesi, Giovanni Biliardi a 4 anni e 8 mesi, e il portaborse Carmelo Trapani a 3 anni 6 mesi. Tutti sono condannati anche al pagamento delle spese processuali e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
Tra gli assolti Giovanni Antonio Raso, Alfonso Grillo, Antonio De Gaetano, Ferdinando Aiello, Vincenzo Ciconte, Agazio Loiero, Giuseppe Bova e Nicola Adamo.
“La coscienza l’ha sempre saputo. Ora lo dice anche la giustizia”. Questa l’affermazione a caldo di Alfonso Grillo, attuale Commissario Straordinario del Parco Naturale Regionale delle Serre, ricevuta la notizia dell’assoluzione.
“Con la sentenza odierna – ha dichiarato il Tribunale di Reggio Calabria ha pronunciato la sentenza di assoluzione piena dall’accusa di peculato, al termine di un procedimento durato dodici anni. Accolgo questa decisione con rispetto e soddisfazione, nella consapevolezza che essa riconosce la piena correttezza della mia condotta, già da tempo chiara a chi ha seguito con serietà e senza pregiudizio i fatti. In questi anni, ho scelto di affrontare il lungo iter giudiziario senza clamore, con rispetto per le istituzioni e fiducia nella giustizia. Ho taciuto anche quando il silenzio costava caro, convinto che la verità, seppur messa alla prova, non si smentisce”.
La sentenza afferma ciò che ho sempre sostenuto: non vi è mai stato dolo né arricchimento personale, ma soltanto l’impegno concreto e coerente di un amministratore nel promuovere attività culturali, sociali e istituzionali, in linea con quanto previsto dalla Legge Regionale 13/2002. Le spese oggetto del procedimento, tutte regolarmente documentate, sono state finalizzate al sostegno del territorio e del suo tessuto civile, con l’intento di valorizzare la dimensione pubblica del mandato ricevuto. In questo lungo periodo, non sono mancati momenti difficili e forme di esposizione mediatica sproporzionate rispetto alla reale portata dei fatti. Ma anche in quelle circostanze, ho preferito il silenzio alla polemica, la coerenza al vittimismo, la fiducia al risentimento”.

“Ringrazio sentitamente il mio legale, avv. Domenico Ioppolo, per la professionalità e il rigore con cui ha condotto la mia difesa, la mia famiglia, gli amici, così come tutte le persone che, in questi anni, mi hanno dimostrato rispetto, sostegno e fiducia, anche nei momenti più complessi”.
“Questa assoluzione – conclude Alfonso Grillo – non cancella le fatiche attraversate, ma restituisce piena al mio percorso umano, istituzionale e politico. Il mio impegno per la collettività, già forte, riparte ora con rinnovata determinazione, animato da una certezza che mi accompagna da sempre: la mia dedizione alle istituzioni, alla mia terra e ai valori che da sempre mi guidano e non è mai venuta meno”.