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Coldiretti Calabria, moda e agricoltura sostenibile: la Calabria in passerella a Roma con Malìa Lab 

Protagonista, presso il prestigioso Salone delle Colonne dell’EUR, la stilista calabrese Flavia Amato di Guardavalle Marina 

C’è anche la Calabria al centro della scena del Rome Fashion Show #HauteCouture, che si chiude oggi a Roma, presso il prestigioso Salone delle Colonne dell’EUR, grazie alla partecipazione di Malìa Lab, atelier sostenibile di abbigliamento made to order. Una giovane realtà imprenditoriale nata a Guardavalle Marina e guidata dalla stilista calabrese Flavia Amato, già finalista nazionale del premio Oscar Green di Coldiretti Giovani Impresa e attiva nel Coordinamento regionale Donne Coldiretti Calabria. Questo modello crea valore locale, favorisce l’occupazione nelle aree rurali e contribuisce a mantenere vive tradizioni manifatturiere che rischiano di scomparire. Una nuova visione di bellezza, che parla calabrese, coltiva valori, ottiene riconoscimenti e indossa il rispetto per la terra.

Il Rome Fashion Show #HauteCouture, uno degli appuntamenti con la moda più seguiti dell’estate romana, porterà in scena abiti eco-friendly, realizzati con tessuti naturali e materiali riciclati, grazie alla collaborazione di Donne Coldiretti, Campagna Amica e Terranostra. La passione per la moda si unisce così alla tutela del pianeta, con sfilate che celebrano tradizione, rispetto per l’ambiente e innovazione, con l’obiettivo di dimostrare che il futuro della moda può essere etico, naturale e rispettoso del nostro pianeta.  

Un palcoscenico di eccellenza per la moda eco-sostenibile, ideato dal direttore artistico Steven G. Torrisi, che si propone di riportare la moda in uno dei contesti più prestigiosi al mondo, valorizzando le tradizioni sartoriali e le nuove tendenze green. Durante la settimana della haute couture, le passerelle saranno animate da capi realizzati con tessuti naturali, materiali riciclati e tinture ottenute da scarti agricoli, come foglie di carciofo, bucce di cipolla, melograno e residui di potatura di olivo e ciliegio. L’obiettivo è creare una filiera tessile 100% ecosostenibile, che unisca agricoltura e moda in un ciclo virtuoso di rispetto ambientale e valorizzazione territoriale.

La stilista calabrese Flavia Amato porterà in passerella capi sartoriali made to order, realizzati con fibre naturali, biologiche e a basso impatto ambientale, quali lana, ginestra, canapa, ortica, scarti di abete, recuperando la cultura tessile della tradizione calabrese. Ogni abito è creato solo dopo l’acquisto, per ridurre gli sprechi e valorizzare l’unicità del prodotto, abbracciando i principi dello slow fashion.

Le protagoniste della sostenibilità saranno Dominga Cotarella Presidente di Campagna Amica e Terranostra e Mariafrancesca Serra per le Donne Coldiretti.  

Afferma in merito Serra, leader delle Donne Coldiretti; “il concetto di sostenibilità ha assunto un ruolo centrale in molti settori produttivi, e l’agricoltura non fa eccezione”.

Un trend in forte crescita è la produzione di tessuti naturali derivati da coltivazioni agricole, un esempio concreto di economia circolare che unisce moda, ambiente e territorio.

“Molte aziende agricole a conduzione femminile – commenta Donne Impresa Calabria – stanno riscoprendo la coltivazione di fibre come canapa, lino, cotone biologico, ma anche di materiali più innovativi come la fibra di ortica, spesso in territori marginali o poco redditizi per altre colture. Grazie a collaborazioni con realtà del mondo della moda, del design e dell’artigianato, queste imprese virtuose si stanno trasformando in poli di innovazione sostenibile che, attraverso le filiere corte, permettono di coltivare, filare, tessere e confezionare i capi in un raggio territoriale ristretto, riducendo le emissioni da trasporto e garantendo tracciabilità e qualità.

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