Itinerari di vacanza suggeriti dalla giornalista esperta nel settore dei viaggi e delle crociere, per i lettori di ViViPress
di Liliana Carla Bettini
Palermo è materia di fantasia.
Sarà per il suo eccezionale patrimonio storico? O per la sua appartenenza alla Sicilia, l’isola dei sogni per ogni homo turicus?
Fondata dai Fenici, la città ha vissuto una storia tumultuosa, che ha alimentato la sua leggenda. Di volta in volta cartaginese, romana, bizantina, araba, normanna, sveva, angioina e spagnola, prima di essere annessa al Regno d’ Italia da Garibaldi e dalle sue Camicie Rosse. Questa fiera città siciliana vanta una cultura di incredibile ricchezza.
Metropoli vivace del Mezzogiorno, Palermo è più che mai aperta al Mediterraneo. Dai vicoli affollati ai palazzi sontuosi, stupisce e affascina.
Sebbene il suo lato trascurato l’abbia talvolta ingannata, ora sta riscoprendo i suoi colori, affermandosi persino come meta di tendenza. Caotica, rumorosa ed edonistica, Palermo è soprattutto terribilmente affascinante.
Dopo due secoli di dominazione araba, Palermo visse un’età dell’oro tra il 1131 e il 1250. La dinastia normanna degli Altavilla – con Ruggero II – e poi quella degli Hohenstaufen – con Federico II – vi stabilirono corti brillanti, dove si intrecciarono il meglio delle culture latina, bizantina e musulmana. Molte vestigia di quest’epoca, restaurate e protette dall’UNESCO, sono visitabili.
Sede del potere fin dall’epoca araba, i Normanni trasformarono questo austero palazzo in un vero gioiello.
La meravigliosa Cappella Palatina, costruita a partire dal 1130 da Re Ruggero II, affascina per la preziosità della sua decorazione, che presenta influenze bizantine, islamiche e romaniche. I suoi straordinari mosaici raffigurano episodi dell’Antico Testamento e le vite dei Santi Pietro e Paolo. Attorno, il soffitto ligneo intagliato e l’accumulo di marmi contribuiscono alla nobiltà del luogo. Negli appartamenti reali, è la camera da letto di Re Ruggero, anch’essa decorata a mosaico, a catturare l’attenzione. La bellezza delle sue scene di caccia popolate da animali esotici è sorprendente.
Meno nota della Cappella Palatina, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti è un’altra perla di epoca normanna. Circondata da un meraviglioso giardino, la chiesa presenta uno stile purissimo con una forte influenza araba. Le eleganti colonne gemelle del chiostro si aprono su un tranquillo cortile che sembra un paradiso.
Costruita sui resti di una cripta bizantina e di una moschea, la Cattedrale è imponente per le sue dimensioni. Il portico gotico-catalano le conferisce un senso di leggerezza, ma è soprattutto l’abside, con i suoi delicati motivi in pietra, a incarnare lo stile arabo-normanno. L’interno ospita il sarcofago di Federico II di Svevia. Per quanto riguarda i tetti, offrono una vista spettacolare sulla città!


A nord della Cattedrale di Palermo si trova il Mercato del Capo.
Se scegliete di visitare Palermo, assicuratevi di curiosare tra le bancarelle di fruttivendoli, venditori di spezie, pescivendoli e macellai. È anche il luogo perfetto per una pausa pranzo economica.
Il capoluogo siciliano si sta lentamente trasformando. Strade e piazze pedonali si stanno moltiplicando e mercati come Ballarò e Capo offrono deliziose esperienze di street food senza che la città perda la sua anima.
San Cataldo e La Martorana, queste due chiese adiacenti rivaleggiano in bellezza. Sormontata da un campanile, la Martorana nasconde splendidi mosaici bizantini dove si intravede Ruggero II, incoronato da Cristo in persona. San Cataldo si distingue per le sue cupole rosse a “cappello da eunuco” e per l’armonioso arredo interno, tra volte in pietra e pavimenti in marmo consumati dai secoli.
Un po’ distante dal centro città, ecco l’altro palazzo normanno di Palermo: il Castello della Zisa.
La sua sala delle fontane ricorda i palazzi moreschi dell’Andalusia, con i suoi soffitti lignei scolpiti a “stalattiti”. Una piccola collezione di arte islamica è esposta nelle varie sale del palazzo, progettate per consentire la circolazione naturale dell’aria.
Capolavoro dell’arte barocca siciliana, la Chiesa del Gesù è stata restaurata dopo la distruzione della Seconda Guerra Mondiale. Questo non impedisce di ammirare i suoi marmi, le pietre dure semipreziose, gli stucchi e i dipinti barocchi di Pietro Novelli.


A Palazzo Gangi, qui Visconti girò la scena finale de Il Gattopardo.
Visitare Palazzo Gangi non è facile – solo su appuntamento – ma indimenticabile.
La Galleria degli Specchi abbaglia i visitatori con i suoi magici stucchi dorati, il soffitto a cassettoni traforato e le maioliche raffiguranti… ghepardi. Il tutto illuminato da un gigantesco lampadario in vetro di Murano.
Se avete ancora un po’ di tempo per visitare Palermo, potete visitare Palazzo Mirto. Questo antico palazzo del XVIII secolo conserva ancora intatti gli arredi d’epoca. Una visita piacevole, ma non obbligatoria, così come l’Orto Botanico, dove potrete ammirare centinaia di specie vegetali subtropicali.
Una volta giunti nel quartiere, non esitate a fare una passeggiata lungo il Foro Umberto I. Potrete godervi una piacevole passeggiata in riva al mare.
È impossibile visitare Palermo senza soccombere al suo cibo di strada. Ci sono, naturalmente, le arancine, queste palline di riso impanate e condite con ragù o formaggio. Per quanto riguarda i dolci, Palermo offre un’ampia scelta. Provate la frutta di marzapane e la cassata – una torta a base di ricotta e frutta candita